Roma, spaccio capitale, le minacce dei boss: «Ora gli togliamo la piazza, la gang non va infamata»

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di Alessia Marani
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 20:06

ROMA Nuove leve e fornitori di rango in contatto coi livelli più alti della rete criminale. Sempre alla ricerca di erba e coca della migliore qualità a prezzo più basso. Una rete trasversale ai clan e che si muove a macchia d'olio tra una piazza e l'altra dello spaccio capitale, pronta a occupare qualsiasi spazio vuoto che si apra. Tutti fanno affari con tutti e si dividono le zone. Ma i fornitori e i broker spesso sono in comune.

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STRANGIO E I CASAMONICA
E arrivano anche da fuori. Come nel caso del calabrese Domenico Strangio, dell'omonima cosca di San Luca, che confida ad Omar Ghareb, er boss della Marranella e al suo braccio destro, intercettati in auto, di avere tentato di prendersi una piazza di spaccio a San Basilio, ma di avere subito una grossa perdita, «20 pacchi». Cede loro un «pezzetto» di amnesia, per provarla, «è miele», dice. Come quella che già spopola «a San Basilio, Quartaccio, Tor Bella». Poi con tono navigato spiega: «Quelli (i 20 pacchi sequestrati dalle forze dell'ordine, ndr) li avevo comprati in Olanda» e aggiunge: «Se non vuoi responsabilità non ce la devi ave' una piazza». Quindi bacchetta i romani: «Quando stamo fuori parlamo, nelle macchine non si parla», temendo - a ragione - di essere ascoltato dai segugi dell'antidroga della Squadra Mobile. L'affare non andrà in porto perché Strangio avrà un incidente d'auto e verrà, in seguito, arrestato dai carabinieri di Frascati come uno dei fornitori dei Casamonica. Per gli spacciatori, la droga sono birre o sigarette, anche zucchero.

ZUCCHERO E SIGARETTE
Un acquirente a un certo punto si lamenta con Flavio Messina, detto Sma: «Aho, c'è un problema... s'è sbagliato il ragazzo... m'ha lasciato un pacchetto di sigarette.. ma mica le sigarette». Insomma sigarette vere e non droga. Un'altra cliente si lamenta con Alessandri per la scarsa qualità della roba: «017 con busta... E meno male che ti ho 15, se ti avevo dato 20 mi avvelenavo. L'altra volta lo zucchero...». Lo bombarda di messaggi e telefonate e alla fine spazientita: «Hai perso una cliente». Il gruppo della Marranella si preoccupa anche di dare assistenza legale a Davide Sellas, sorpreso con hashish ed eroina e arrestato.

L'AVVOCATO E L'INCIDENTE
Mandano a informarsi A. M. un avvocato-cliente che ha accumulato debiti: «Mandamo lui, così je scalamo...». Il 28 febbraio accade l'imprevedibile: Mauro M., sodale di Ghareb, investe e uccide sulla via Ostiense, all'altezza di Dragona, una donna. Il gruppo teme che la polizia scovi il mezzo chilo di cocaina che aveva nel doppiofondo dell'auto. Il gruppo della Marranella teme di perdere terreno dopo la scoperta della cassaforte in casa della Maugliani e qualcuno ha già fatto arrivare loro il messaggio «mo' je levamo la piazza». Ghareb allora invia un messaggio: «La gang non s'infama». 

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