Annotava tutto: dosi consegnate, pasticche da recapitare, cifre da incassare. Un'agenda ricca di nomi, e nomi che contano, almeno in una parte di città. Giovani per lo più, studenti ma anche liberi professionisti nonché figli di buona famiglia tutti residenti a Roma nord che a lui facevano riferimento per l'approvvigionamento delle dosi necessarie allo sballo.
I carabinieri della stazione Prima Porta hanno trovato quell'agenda, accuratamente conservata, nell'appartamento di un navigato e conosciuto pusher romano di 28 anni che è stato fermato e arrestato durante un'attività di controllo coordinata dalla Procura. E in quel diario i militari hanno scovato acquirenti più o meno noti ma comunque facoltosi che nulla hanno a che spartire con i tossici di strada. Ecco, in quell'agenda appunto, era segnato tutto, anche i crediti maturati nei confronti di chi avrebbe poi sicuramente pagato. Lui, invece, il giovane che è stato arrestato (ieri a piazzale Clodio la misura è stata convalidata a seguito della Direttissima e si è disposto il trasferimento in carcere) era già conosciuto alle forze dell'ordine per via di trascorsi e precedenti, sempre legati allo spaccio.
LA VERIFICA
Il fermo risale a martedì sera quando i carabinieri vedono un uomo aggirarsi con fare sospetto in via Del Prato della Corte (zona Giustiniana).
IL MATERIALE
Non solo, tra le stanze è stato recuperato anche tutto il materiale per il confezionamento: bustine, bilancino di precisione nonché un coltello per tagliare la droga e proprio quell'agenda dove erano stati appuntati nomi, consegne, cifre e prossimi incontri. Uomini e donne residenti, almeno in base ad alcuni indirizzi trascritti, nell'area di Roma nord. Il 28enne non ha dato spiegazioni su chi siano i suoi clienti ma si presume vista la ricorrenza di alcuni nomi che i rapporti di cessione e acquisto fossero datati.
L'ipotesi più accreditata è quella per cui l'uomo consegnasse direttamente a domicilio le pasticche o che i suoi acquirenti si recassero in quell'appartamento alla Giustiniana. Si esclude dunque che il traffico avvenisse in strada.