Roma, al liceo Socrate studentesse in minigonna contro la vicepreside. Il ministero avvia verifiche

Roma, al liceo Socrate studentesse in minigonna dopo l'invito della vicepreside: «Attente, al prof cade l'occhio»
di Flaminia Savelli
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Venerdì 18 Settembre 2020, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 10:10

«Ci siamo presentate in gonna perché quel messaggio della scuola sull’abbigliamento non poteva passare».
Così le studentesse del liceo Socrate, l’istituto alla Garbatella, hanno reagito all’invito di
«non presentarsi in classe con la gonna perché al prof. cade l’occhio».

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La reazione non si è fatta attendere e con il passaparola le studentesse del penultimo anno questa mattina hanno sfilato. Con le gonne o in pantaloncini:
«La nostra è una reazione pacifica - spiegano all’ ingresso del liceo - a scuola stiamo ancora senza banchi e alcuni di noi seguono le lezioni seduti a terra con i cuscini. Ci sono problemi seri da affrontare e risolvere».
 

Socrate, il ministero chiede verifiche

Il ministero dell'Istruzione, tramite l'Ufficio scolastico regionale del Lazio, ha chiesto un approfondimento su quanto accaduto. Intanto le polemiche impazzano sui social anche dopo la pubblicazione della foto delle ragazze con un cartello «Non è colpa nostra se gli cade l'occhio #stopallaviolenzadigenere»

«È ovvio che le studentesse e gli studenti debbano frequentare le lezioni con un abbigliamento decoroso, in segno di rispetto verso l'Istituzione che la scuola rappresenta e verso sé stessi. Non è però condivisibile che la motivazione posta alla base di tale doverosa condotta faccia riferimento a un ipotetico e deprecabile voyeurismo dei docenti (uomini). Docenti che, peraltro, svolgono un importante ruolo educativo», dice il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. «Si deve evitare - spiega il dirigente sindacale - che, a causa di un evidente e marginale incidente comunicativo, la categoria dei docenti sia percepita dall'opinione pubblica in maniera distorta e degradata e che il liceo Socrate venga erroneamente rappresentato come presidio di una cultura oscurantista. L'episodio dimostra, una volta di più, quanto sia fondamentale utilizzare le parole correttamente e consapevolmente».




Polemiche e tensioni tra gli studenti:
«Bisogna fare attenzione a quello che si dice alle ragazze» commenta uno studente: «Siamo in un’età delicata e riprendere le ragazze per le gonna senza provvedere ai banchi singoli ci sembra distogliere l’attenzione».
 
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Mattia (Pd): «Convocherò i dirigenti del Socrate»

«Apprendo con stupore la notizia della protesta "in minigonna" delle studentesse del liceo Socrate di Roma scatenata dalla direttiva della vicepreside che non permette loro di indossare indumenti femminili a scuola. Non conosco francamente il motivo di tale proibizione, che ha un sapore anacronistico e ci catapulta indietro nel tempo quando a scuola si doveva andare tutti con il grembiule, e apprezzo la sortita delle studentesse che hanno varcato l'ingresso in minigonna». Così, in una nota, la presidente della commissione Scuola e Pari opportunità del Consiglio regionale del Lazio Eleonora Mattia (Pd).

«La vicenda potrebbe far sorridere alcuni - aggiunge - ma i contorni sono grotteschi e nascondono, a mio parere, il germe di un proibizionismo per lo meno insidioso rispetto ai concetti di libertà e di uguaglianza che, per antonomasia, non ammettono distinzioni alcuna, men che meno di genere. Al fine di comprendere le ragioni e dare l'opportunità di spiegare, convocherò in IX Commissione Pari opportunità, che presiedo - annuncia - la dirigente scolastica e la vicepreside del liceo Socrate. Sarebbe grave se si incoraggiassero, nei luoghi dove i nostri ragazzi apprendono non solo nozioni ma anche regole di vita, principi che limitano la libertà individuale, a maggior ragione se questi seguissero malauguratamente logiche di diversità dovute al genere. Viva la libertà delle ragazze del Liceo Socrate».

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