Roma, madre e figlio sfrattati da casa perché hanno troppi cani. Ma lo sfratto sfocia in rissa

Roma, madre e figlio sfrattati da casa perché hanno troppi cani. Ma lo sfratto sfocia in rissa
di Erika Chilelli
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Lunedì 4 Luglio 2022, 08:13

Volevano sfrattare lui e sua madre dall'appartamento dove vivevano in affitto. Il proprietario di casa aveva anche mandato dei periti a controllare le condizioni dell'appartamento, ma non erano riusciti ad entrare. Il motivo principale erano gli otto cani che abitavano con i due, spesso lasciati sul balcone di casa: i loro bisogni intasavano gli scarichi emanando cattivo odore, soprattutto nei giorni di pioggia. L'inquilino, A. L. G., 51 anni, però, non accettava di essere mandato via, così ha aggredito il figlio del locatario. Ora dovrà rispondere dell'accusa di minacce e danneggiamento, ma a processo è finita anche la vittima: G. C., 31 anni. L'accusa è lesioni personali.

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L'ACCADUTO
Il 19 giugno 2016, il figlio del proprietario si reca a casa del padre, in compagnia di un amico, per prendere dei documenti.

Ad attenderlo, però, nel cortile del condominio in via Francesco Orestano, c'è A. L. G., al quale la famiglia ha affittato un appartamento nello stesso palazzo. L'uomo si avvicina alla macchina e inizia a insultarlo: «Ammazzo te, la tua famiglia e il tuo amico se mi guardi così». Poi prende raccoglie un sasso ornamentale da una fioriera e minaccia la vittima e l'amico di morte. «Abbiamo cercato di entrare e salire in casa racconterà la vittima, chiamata a testimoniare in aula- ha persino staccato la catena dal portone d'ingresso e ci ha minacciato anche con quella». L'inquilino chiama poi la madre dicendole che lo stavano picchiando. Una volta in cortile, la donna, dà spago al figlio: «Dovete morire», urla ai due amici. La situazione precipita ulteriormente quando il figlio del proprietario tenta di risalire a bordo della sua auto, ma l'inquilino si accosta alla vettura e lancia il sasso, brandito in precedenza, al suo interno con l'intento di colpirla. Il veicolo ha riportato diversi danni e la rottura del cambio.


IL TENTATIVO
A tentare la via del dialogo è stato l'amico con il quale la vittima era arrivata, ma anche lui è stato aggredito dall'inquilino. «Ho cercato di raggiungerlo per difenderlo - ha riferito - ma nel farlo ho strusciato contro la signora, che è caduta a terra, allora io e il mio amico abbiamo cercato di soccorrerla». Stando alla testimonianza, neanche la caduta della madre ha placato la rabbia dell'uomo, fermato da un condomino intervenuto per sedare la lite. È stata proprio la caduta della donna, che le ha causato una frattura del femore, il motivo dell'accusa di lesioni personali contestata.
L'aggressione è arrivata al culmine di una serie di tensioni tra le due famiglie. Il cinquantunenne e la madre sostenevano che la casa necessitasse di riparazioni, secondo i due mai effettuate dal padrone di casa. Motivo per cui la donna ha portato avanti due cause civili contro di lui. In particolare, causa di ripetute discussioni erano gli otto cani che madre e figlio tenevano all'interno dell'abitazione, spesso sul balcone, in scarse condizioni igieniche. Dopo diverse segnalazioni, tramite gli avvocati, era stato richiesto un intervento di accertamento delle condizioni della casa. Un controllo che non è stato possibile effettuare, poiché l'inquilino ha impedito l'ingresso nell'appartamento. In udienza, l'avvocato Federico Sinagra, che assiste G. C., ha mostrato le immagini dell'aggressione, riprese dalle telecamere di sorveglianza del palazzo. Il 24 ottobre 2022, oltre ai testi del pubblico ministero, verranno ascoltati i testimoni dell'aggressione.

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