Roma, sepolture in ritardo. L'imprenditore: «I poster in strada non sono serviti, mamma ancora in attesa»

Roma, sepolture in ritardo. L'imprenditore: «I poster in strada non sono serviti, mamma ancora in attesa»
di Francesco Pacifico
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Domenica 25 Aprile 2021, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 01:58

«Ormai devo staccare il telefono di casa la sera, perché sono centinaia le persone che mi chiamano per dirmi che anche loro sono disperati per non poter seppellire i loro cari. Come io non riesco a fare con mia madre da quasi due mesi». A inizio aprile Oberdan Zuccaroli, titolare di una ditta di affissioni, ha fatto tappezzare alcuni quartieri di Roma con alcuni maxi cartelloni con su scritto a lettere cubitali: «Scusa mamma se non riesco a farti tumulare». Ma quel gesto «non è servito nulla, perché non si è sbloccata la situazione. Come attendiamo ancora che venga cremata mia zia Maddalena, morta il 9 gennaio scorso».

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La sindaca Virginia Raggi, dopo il caso del figlio dell'onorevole Andrea Romano, si è scusata per i disagi.
«A me non ha chiamato nessuno. E le cose che ha detto la prima cittadina, io come gli altri nella mia situazione, le possiamo accettare, ma rimangono tardive».
Ha promesso un'indagine su Ama.
«Mi sembra ridicolo. Scusatemi ma chi è il proprietario di Ama? Il Comune o sbaglio? Sono mesi che leggo articoli di giornale sulle criticità nei cimiteri capitolini, non mi si può dire che nessuno si era accorto di nulla!».
Ma davvero nessuno l'ha chiamata?
«Assolutamente no. Con gli addetti dell'Ama si interfaccia, e via email, lagenzia funebre alla quale mi sono rivolto. Ci è stato comunicato soltanto che forse l'11 maggio inizieranno a traslare le spoglie di mio padre dal nostro fornetto. Ma ancora non so se a quel punto velocizzeranno le procedure per tumulare mia madre o cremare mia zia».
Che cosa si prova in questi casi?
«Prima di rispondere vorrei chiarire una cosa, anche alla sindaca. Mia madre non è morta di Covid, ma in ospedale di infarto l'8 marzo. Nelle tre settimane nelle quali è stata ricoverata, come è giusto che sia per le restrizioni della pandemia, non ce l'hanno fatto vedere. Né io né le mie sorelle l'abbiamo potuta salutare prima, e ora con un patema d'animo simile, ci è impedito di piangerla e di portarle un fiore sulla sua tomba. È parcheggiata al Flaminio, come se fosse una macchina vecchia da rottamare. Credo che sia irrispettoso. Mia mamma non se lo merita e non solo perché ha cresciuto 5 figli dopo una vita di stenti».
A suo modo l'ha salutata.
«No, perché io non ho usato gli spazi pubblicitari che vendo soltanto per darle il riconoscimento che merita. L'ho fatto anche per dire alla mia città che non è normale, è disumano non poter seppellire un genitore. Ma ora basta, quei manifesti sono costati a me e alla mia famiglia tantissimo, perché ci ricordano ogni giorno la tragedia che viviamo».
Cosa avrebbe voluto sentire dalla sindaca?
«Più che le scuse, vorrei che lei, come i vertici dell'Ama, ci spiegasse perché nel resto di Italia le procedure cimiteriali si concludono in 48 ore e qui ci vogliono 40 giorni.

E poi esigo che qualcuno si prenda la responsabilità del dolore che ci hanno provocato».

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