Roma, scuole chiuse per pioggia e vento. La sindaca Raggi: «Restate a casa»

Roma, scuole chiuse per pioggia e vento. La sindaca Raggi: «Restate a casa»
di Francesco Pacifico e Stefania Piras
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Venerdì 13 Dicembre 2019, 07:36 - Ultimo aggiornamento: 17:14

La Capitale oggi chiude per pioggia e vento. Niente scuola per i bambini e i ragazzi. E lezioni sospese per gli universitari alla Sapienza. Vietato fare una passeggiata nei parchi pubblici o nelle ville storiche. Interdetta la possibilità di portare un fiore ai cari nei cimiteri. Anzi meglio restarsene proprio a casa o - come ha consigliato Virginia Raggi via social - «limitare il più possibile gli spostamenti e fare molta attenzione su strada».
Ieri, ventidue minuti prima delle 9 di sera, la sindaca ha annunciato di aver firmato un'ordinanza «per disporre domani (oggi ndr) la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, parchi, cimiteri e ville storiche. Perché la sicurezza dei nostri figli e dei cittadini è la cosa che ci sta più a cuore». Ma al di là dei buoni propositi, ha finito, vista l'ora in cui il provvedimento è stato reso noto, per prendere in contropiede e creare disagi alla città. Iniziando dai genitori, che lavorano e in fretta e furia ieri sera hanno faticato per organizzarsi e per tenere a casa i figli. Non a caso Mario Rusconi, il presidente dei dirigenti scolastici, è sbottato: «Certo che se chiudiamo le scuole per ogni allerta maltempo che arriva... Comunque a noi nessuno ci ha avvertito, anche perché stando all'ordinanza i dirigenti devono garantire il presidio degli istituti. Ma alla nostra incolumità non ci pensa nessuno?».

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Alla base della decisione della sindaca l'ultimo bollettino di Allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale, dove, nella giornata di oggi, si prevedono «dalla tarda mattinata, e per le successive 24-36 ore, sul Lazio: venti di burrasca o burrasca forte, con raffiche di tempesta. Forti mareggiate lungo le coste esposte». Eppoi precipitazioni sulle zone centro-meridionali della Regione, «frequente attività elettrica e forti raffiche di vento». Le norme in vigore danno ai prefetti e ai sindaci la facoltà di sospendere il servizio scolastico in caso di emergenze sanitarie, di pericolo per l'ordine pubblico o l'incolumità dei cittadini oppure per eventi straordinari come tempesta, nevicate o alluvioni. Non c'è un obbligo di legge, quindi, ma in questi casi incide molto la condizione degli stabili scolastici o la manutenzione stradale o quella degli alberi. Tutti fronti sui quali Roma Capitale è a dir poco deficitaria.



IL PRECEDENTE
Nel novembre dell'anno scorso la sindaca Raggi prese la stessa decisione: chiudere la scuola, scatenando le ire dei cittadini. Anche perché in città dove il maltempo è meno clemente di quanto lo è a Roma - New York, Londra, Parigi o Milano per restare più vicini - gli istituti chiudono soltanto quando ci sono le tempeste di neve. Come ha rilevato 48 ore fa l'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi di Roma, nella Capitale mancano infatti i servizi minimi per gestire le ondate di vento e pioggia, si paga l'assenza di manutenzione degli edifici pubblici.
Guardando soltanto alle scuole superiori, in città, un terzo delle strutture pubbliche, circa 120, necessità di lavori di messa in sicurezza. E sono le stesse dove piove in aula e gli spifferi alle finestre non riescono a difendere gli studenti dal freddo. Se non bastasse, in due realtà su tre, poi, è assente un sistema adeguato antincendio. In un'inchiesta svolta dall'istituto Piepoli, la metà dei genitori interpellata ha bocciato gli istituti per la manutenzione. Sempre restando all'ultimo report dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi, le potature degli alberi, quelle indispensabili per evitare il crollo delle piante secolari che ci sono nella Capitale, sono calate in un anno da 2.803 interventi a 2.155, con le risorse necessarie a questo capitolo del Bilancio scese di 2 milioni di euro. Mentre sono cinque milioni di euro i fondi che sempre le autorità preposte - Roma Capitale in testa - ha tagliato sul fronte dello spazzamento delle strade. Senza il quale - quando piove o c'è vento - le principali arterie diventano pericolose da percorrere per le automobili come per i pedoni.

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