Roma scuola, i presidi: lezioni anche a Pasqua per i ritardi sul programma

Roma scuola, i presidi: lezioni anche a Pasqua per i ritardi sul programma
di Camilla Mozzetti
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Sabato 30 Gennaio 2021, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 00:25

Ci sono ragazzi iscritti al quarto anno del liceo Scientifico che non sanno ancora cosa sia una parabola o un’ellisse in Matematica. Altri compagni invece sono arrivati in terzo liceo senza aver studiato per Italiano la nascita del Volgare e la Scuola siciliana, argomenti previsti nel programma del secondo anno. Così la professoressa di turno prima di iniziare a spiegare la Scuola toscana ha dovuto recuperare il pregresso lasciando comunque indietro tanti approfondimenti. Tra gli effetti che la pandemia da Covid-19 sta generando nella scuola ci sono anche questi: i ritardi sui programmi didattici. Tra scioperi, lezioni che non sono ancora riprese a pieno regime, studenti che iniziano a cavalcare l’onda delle occupazioni - dopo il Kant ieri è stata la volta del liceo Albertelli occupato nel pomeriggio con sei ragazzi (di cui 5 minorenni) denunciati alla polizia - a pagare pegno alla fine sarà l’apprendimento. A tal punto che i presidi chiedono a gran voce finanziamenti per sostenere corsi di recupero sfruttando tutte le finestre possibili: «Dalle vacanze di Pasqua - spiega Mario Rusconi a capo dell’Associazione nazionale presidi - fino ai giorni che precedono la Maturità per chi non deve sostenere l’Esame di Stato oltre ai primi quindici giorni di settembre con la riapertura delle scuole il primo e lezioni già da allora per recuperare i programmi che hanno inevitabilmente subito dei ritardi». 

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La sottrazione

I professori obtorto collo stanno insegnando per sottrazione: «A fine anno mancherà un bel po’ della preparazione che serve - spiega Michele Passante, insegnante di Matematica e Fisica allo Scientifico Newton - si taglia molto pensando che alcuni argomenti non saranno necessari per la preparazione dell’Esame di stato, in Fisica ai miei alunni del quarto ho saltato una buona parte della termodinamica perché alla Maturità è solitamente poco chiesta ma peserà sui ragazzi e sul loro futuro». Su quelli che ad esempio a settembre sosterranno i test di ingresso per facoltà come Medicina «dove i quesiti di Matematica e Fisica - conclude il professor Passante - sono tutt’altro che marginali». All’Augusto la professoressa di Greco Giorgia De Luca sacrifica per l’Iliade un testo invece che approfondirne due. «La continuità è difficile, ma per evitare di tagliare argomenti di materie che per alcune scuole sono di indirizzo si riducono tantissimo gli approfondimenti, in una classe ad esempio ho un problema sulle traduzioni che servono per riflettere sulla lingua ma che inevitabilmente sono state ridotte». A pesare come un macigno sulla formazione dei ragazzi la discontinuità tra lezioni in presenza, a distanza, la difficoltà di insegnare con classi divise: metà a scuola il resto a casa. Risultato? Si resta sulla superficie delle materie e non vale solo per le scuole superiori. «Persino le insegnanti delle elementari - conclude Rusconi - lamentano di bambini che a settembre entrati in seconda non sapevano leggere né scrivere. Tutto questo si pagherà se non si interviene subito».
 

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