Roma, ritorno a scuola tra spazzatura e topi

Un topo sul marciapiede di via Val Tellina accanto all'Istituto Comprensivo Piazza Forlanini, a Monteverde
di Laura Bogliolo
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Martedì 17 Settembre 2019, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 14:33
Un topo accanto a un cassonetto, vicino al marciapiede che confina con il giardino della materna. Eccolo il primo giorno di scuola dei bambini dell'Istituto Comprensivo Piazza Forlanini, a Monteverde. Il suono della campanella si confonde con le urla delle mamme. «Siamo sconcertati, nonostante la pioggia di telefonate al Comune dopo ore il topo era ancora lì» racconta il Comitato genitori della scuola. Su via di Val Tellina c'è il ratto, stecchito, ma anche una valanga di rifiuti fuori i cassonetti e ieri mattina le famiglie dovevano saltare l'immondizia, dopo aver attraversato piazza Forlanini, lasciata al degrado nonostante le promesse di lavori di ristrutturazione da parte del Comune.

LA FOTOGRAFIA
Il caso Forlanini non è un'eccezione purtroppo, la regola in tutta Roma è sempre la stessa: cassonetti stracolmi di immondizia anche davanti alle scuole. A Cinecittà, la foto del primo giorno sui banchi è stata fatta con vista su un bel divano abbandonato davanti all'entrata della Puccini, in viale dei Consoli. Gli studenti del Gaio Cecilio Secondo, invece, affacciandosi hanno potuto respirare l'odore di bruciato di quel che resta di un cassonetto dato alle fiamme e rovesciato in via dell'Aeroporto. Nel VII Municipio, dopotutto, c'è il record di secchioni incendiati, uno ogni due giorni da giugno. «La situazione è critica, considerando anche le difficoltà nella raccolta dei rifiuti - dice la minisindaca Monica Lozzi - sono 45 i cassonetti bruciati da giugno». Ed è così che i bambini di Cinecittà per andare a scuola devono passare su marciapiedi pieni di rifiuti su viale dei Consoli e davanti a scheletri di cassonetti su via dell'Aeroporto, ma anche in via Claudio Asello, a pochi metri di distanza.

IL PARADOSSO
Dai problemi sanitari e di sicurezza, si passa alla beffa di avere una sede Ama praticamente nella scuola, che però resta circondata da cassonetti stracolmi e anche da materassi. Siamo a Torpignattara, nella scuola Pisacane, tra via dell'Acqua Bullicante e via Policastro, dove, al civico 4, ci sono uffici dell'azienda dei rifiuti. Il degrado accompagna gli studenti a scuola anche al Tufello. In via Monte Petrella, a pochi passi dal liceo Classico e Linguistico Aristofane, c'è lo scempio davanti ai cassonetti: rifiuti, ma anche una poltrona e quel che resta di un televisore.
Dietro a viale Jonio, in via Monte Senario, altra immondizia accatastata ai piedi dei cassonetti: siamo a pochi passi dall'Istituto Comprensivo Piazza Capri, dove ci sono difficoltà soprattutto nella raccolta della plastica.
I cassonetti stracolmi che testimoniano ancora una volta la crisi dei rifiuti a Roma devastano le scuole in tante altre zone di Roma. Sembra che la periferia Est sia tra le più colpite, ma anche altri quartieri, più centrali come il Flaminio. Degrado nei dintorni del liceo Artistico Viale Pinturicchio, lato via Luigi Poletti. Ieri di artistico nella strada non c'era proprio niente, ma tutto descriveva una situazione critica e vergognosa.
Spostiamoci a Roma Nord: siamo alla Balduina, dove ogni volta che la raccolta è in crisi, si manifestano situazioni di emergenza. In che altro modo dopotutto si può descrivere lo scempio davanti all'asilo di via Romeo Rodriguez Pereira? «È una vergogna - diceva ieri una mamma - le scuole dovrebbero essere luoghi sicuri, e invece per raggiungere le aule i nostri figli devono attraversare marciapiedi pieni di immondizia, ormai è una questione di igiene».
Problemi fuori le scuole, ma anche dentro in diversi istituti del Centro per difficoltà nella racolta dei rifiuti. A denunciarlo Stefano Marin, presidente della commissione Ambiente del I Municipio che ha segnalato criticità nella la scuola Leopoldo Franchetti di piazza Gian Lorenzo Bernini a San Saba, la Cattaneo di via Zabaglia a Testaccio e la Paolo Biocca di via Galvani. «Alcune aziende che fanno per conto di Ama la differenziata nelle scuole sono in difficoltà. Qualcuno non riesce a pagare i lavoratori», ha detto Marin. 
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