Roma, tende, cartoni e materassi, a Termini tornano le favelas: «Ogni sera risse e paura»

Roma, tende, cartoni e materassi, a Termini tornano le favelas: «Ogni sera risse e paura»
di Riccardo Tagliapietra
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Domenica 15 Agosto 2021, 07:53

Gli ultimi blitz di polizia e carabinieri non hanno sortito l'effetto voluto. La zona della stazione Termini resta in balia del degrado. Ostaggio di sbandati. Un dormitorio a cielo aperto per chi un tetto non ce l'ha. Con bagni di fortuna improvvisati negli angoli più remoti, che regalano un fetore nauseabondo a chi ha la sfortuna di dover passare proprio di lì, magari uscendo dalla metro, o dalla stazione ferroviaria per andare verso via Marsala, o piazza dei Cinquecento. Alcuni sottopassi sono stati trasformati in giacigli di fortuna, con tutti i rischi connessi. Una delle entrate della metro in via Giolitti è stata chiusa e ora è occupata da materassi e rifiuti di ogni genere. Bottiglie rotte, lattine, sacchetti gettati a terra con gli avanzi di un pasto take-away. A complicare tutto, il caldo che in questi ultimi giorni amplifica i miasmi prodotti dalla decomposizione dei rifiuti mescolati ai bisogni fisiologici di chi non conosce civiltà, né vergogna. Scale diventate latrine, come quelle che garantiscono l'accesso alla metro da piazza dei Cinquecento. Impossibile passare di la senza tapparsi il naso. Anche con la mascherina la puzza è insopportabile. Senza contare il rischio igienico.

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I bivacchi

A fare da cornice i bivacchi dei disperati che mangiano, dormono e talvolta si lavano in mezzo ai turisti increduli, magari appena scesi dal treno per poter finalmente immergersi nelle meraviglie della Città eterna. Camminando attorno al perimetro della stazione, nelle vie limitrofe e lungo il sottopasso che scorre sotto i binari e porta verso l'Esquilino, i materassi e i cartoni che fanno da giacigli per la notte non si contano nemmeno. Ci sono letti di fortuna anche tra i pilastri che dividono le due corsie di transito che collegano via Marsala a via Giolitti, con le macchine che sfrecciano a pochi metri da chi ha costruito la sua piccola casa con il cartone, sistemando qualche coperta e degli scatoloni a mo' di comodino. C'è pure una tenda, con chi dorme in pieno giorno, nonostante il rumore e lo smog tossito dagli scarichi delle auto in transitano.
Esercenti e negozianti della zona raccontano di risse e sfide a colpi di bottiglia.

Ma anche di intimidazioni, «perché a Termini è meglio farsi gli affari propri». Borseggi e piccoli furti sono all'ordine del giorno. Vittime preferite, ovviamente, i turisti che scendono dai treni ed escono dalla stazione. Qualcuno, però, racconta anche che «c'è pure chi si prostituisce - spiega -. Molti sono ragazzi e ragazze, non so la loro età, ma qualcuno sembra davvero giovane. E poi c'è lo spaccio che fa da catalizzatore per pusher e clienti a caccia di una dose».

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I borseggiatori

Tra le fermate dei bus, con un po' di attenzione, si riesce a scorgere anche il movimento di qualche borseggiatore con il volto coperto dalla mascherina e gli occhi svelti. Una volta individuata la preda, a lui basterà seguirla sul bus in partenza e attendere il momento giusto.
A pendolari e turisti, invece, che preferiscono passeggiare (nonostante il caldo) per arrivare in Centro, resta da fare un percorso a ostacoli, tra sacchi di rifiuti rimasti a marcire sui marciapiedi, bivacchi di fortuna lungo il percorso, cercando di non dare fastidio a chi ha acquisito ormai di diritto il suo posto privato tra le strade della città, perché purtroppo in questi casi le reazioni di chi sta sdraiato sull'asfalto non sempre sono amichevoli. Benvenuti a Roma.

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