Incendi, rifiuti, cinghiali. Roma vive un'emergenza nell'emergenza. Una catena di disagi che si inseguono l'un l'altro: l'incendio a Malagrotta ha messo sottopressione il sistema di raccolta dei rifiuti della città, i rifiuti non raccolti stazionano ai lati dei cassonetti e diventano preda dei branchi di cinghiali che sempre più spesso vengono avvistati in centro. E non solo. Il caldo rovente ha messo sotto scacco la città con una catena inquietante di incendi: Caffarella, Pigneto, il Raccordo anulare tra Tiburtina e Sant’Alessandro, Pineta Sacchetti e Balduina, l’Idroscalo di Ostia, Ponte di Nona, l’Aurelia. Roma, in una simile crisi strutturale «rischia di diventare una giungla urbana», dice monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma. E non è l'unico romano illustre ad esprimere il suo disagio.
Rifiuti lasciati in strada a Roma, multe e sigilli ai negozi che violano il divieto
L'emergenza rifiuti
Le strade stracolme di immondizia scatenano proteste mediatiche firmate da personaggi pubblici.
… certo che però porca zozza… Roma,Europa, centro storico… pic.twitter.com/YolsbkrOms
— Alessandro Gassmann 🌳 (@GassmanGassmann) May 31, 2022
Città da terzo mondo
Flavio Briatore ha parlato di «città da terzo mondo» dopo aver chiuso per un giorno il suo contestato «Crazy Pizza» in via Veneto per un guasto all’utenza idrica condominiale («abbiamo avvisato l’Acea alle 14 ma fino a sera non si è fatto vivo nessuno»).