Roma, rifiuti: allarme cassonetti a fuoco, dal 1° giugno più di 60 interventi tra La Rustica, Tuscolano e Ostia

Roma, rifiuti: allarme cassonetti a fuoco, dal 1° giugno più di 60 interventi tra La Rustica, Tuscolano e Ostia
di Camilla Mozzetti
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Martedì 6 Luglio 2021, 00:00

È un bilancio allarmante che tuttavia rende indietro l’esasperazione dei cittadini costretti a fare i conti - ormai da settimane - con cumuli di immondizia e rifiuti non raccolti dalle strade, quello sul numero dei roghi di cassonetti e contenitori che attanaglia soprattutto il quadrante Est della Capitale.

Roma, è allarme cassonetti pieni di rifiuti a fuoco

 

Il comando provinciale dei vigili del fuoco lavora costantemente sul fenomeno con squadre pronte ad entrate in azione a tutte le ore della notte. E nell’ultima settimana la media conta 10 roghi che, analizzando proprio gli interventi, divampano nelle ore notturne quando è più semplice per i “piromani” entrare in azione. Dal primo giugno allo scorso 4 luglio in via Genova - sede del comando dei vigili del fuoco - la sala operativa ha contato 61 interventi e non per singolo cassonetto dato alle fiamme.

Perché ad essere avvolti sono spesso e volentieri intere “batterie” dai tre ai cinque contenitori.

I quartieri -  Le zone che si rincorrono nell’elenco, di settimana in settimana, purtroppo sono sempre le stesse: La Rustica, Tuscolano, Prati, Nomentano e Ostia. Nell’ultima settimana, quella dal 28 giugno al 4 luglio, gli interventi sono stati dieci per circa un centinaio di cassonetti dati alle fiamme. Si va dall’Eur all’Ostiense, da La Rustica a Ostia e non mancano “doppiette” al Tuscolano. Nella settimana precedente, ovvero quella dal 21 al 27 giugno, i vigili del fuoco hanno lavorato su 17 interventi per un numero di contenitori dato alle fiamme ben superiore alle cento unità, mentre andando a ritroso sul calendario si contano fino al 20 giugno 26 interventi sempre nelle stesse zone. Qual è il problema principale?

Il sistema - Le raccolte saltano o procedono a intermittenza per la difficoltà di conferire fuori Regione i rifiuti che non possono restare troppo sui camion e dunque non vengono raccolti dalle strade. Ma anche se poi i mezzi entrano in funzione cambia poco. Ieri ad esempio in via del Forte Tiburtino (quartiere Colli Aniene-Casal Bruciato) un camion dell’Ama ha svuotato una decina di cassonetti. Il problema però è che nessuno degli operatori è sceso dal mezzo per raccogliere i sacchi e far scomparire quelle che a tutti gli effetti sono diventate montagne di immondizia.

I rischi -  Ad andare a fuoco nei roghi c’è di tutto: scarti alimentari, ma anche plastiche e metalli perché a queste condizioni anche la raccolta differenziata è in molte zone saltata. E il rischio igienico sanitario - già denunciato dall’Ordine dei Medici che ha raccolto segnalazioni di roditori, gabbiani e sciami di blatte, pronti a cibarsi dei rifiuti - aumenta perché la combustione genera anche fumi pericoli per chi li respira. E a questo si è aggiunto ieri un vasto incendio di sterpaglie ed immondizia divampato nelle prossimità del campo nomade di via di Salone.

Incendio al campo nomadi Salone (agenzia Toiati)

Per spegnere le fiamme sono state necessarie più di due ore di intervento e diverse squadre dei vigili del fuoco. Tornando ai cassonetti, cosa succede dopo che l’incendio viene domato? L’Ama deve sostituire i contenitori ma un po’ per la scarsità dei cassonetti un po’ per le operazioni di rimozione - che devono essere svolte in modo particolare - si va a rilento e ci possono anche volere settimane per ripristinare la normalità. Senza contare i danni economici che il fenomeno dei roghi comporta: la stima ad oggi (relativa agli episodi accaduti da gennaio scorso) superai 100 mila euro. Intanto ieri polemiche per la raccolta dei rifiuti su via Fani dove si sta girando il film su Aldo Moro: cassonetti svuotati a pochi minuti dal “ciak”.

A Roma i rifiuti senza regole: le invettive lanciate vicino al cassonetto

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