A Giovanni Bartoloni è stata dedicata la sala dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Lazio. La cerimonia di intitolazione si è svolta oggi, lunedì 25 ottobre, ad un anno esatto dalla morte per Covid del giornalista, storico ufficio stampa delle istituzioni e della politica romana e regionale.
Bartoloni, classe 1969, era stato per anni portavoce del presidente del Consiglio regionale, ma aveva lavorato nella sua lunga carriera anche alla presidenza della Provincia di Roma e a Equitalia.
La cerimonia
L'ex presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra, commosso, si è rivolto direttamente alla moglie Marta e al figlio Paolo, in prima fila con la famiglia: «Giovanni era sempre un passo indietro rispetto alle luci, ai successi e alle vittorie, ma era sempre dietro ogni nostra vittoria. Coi suoi consigli, le sue analisi argute, a volte dissacranti. Ha servito con dignità e onore le istituzioni. Noi - ha aggiunto - andavamo davanti al pubblico, ma spesso il 'goal' ce lo ha fatto segnare lui».
«La sua amicizia - il pensiero del direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini - è stata un dono inaspettato e indimenticabile». Un rapporto che era riuscito a costruire anche con i giornalisti - tanti i cronisti presenti stamattina - che ne amavano l'acutezza dell'analisi politica unita al tratto sempre empatico e ironico:
«Ci sentivamo quasi tutte le mattine - così l'ha ricordato la vicedirettrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini - Aveva la virtù di analizzare i fatti e capire la notizia. Lui - ha detto ai rappresentanti delle istituzioni - non vi mostrava "bravi" ma vi mostrava "veri". Con onestà non ha mai nascosto nulla, neanche le difficoltà, e le spiegava in modo bello e profondo».
«Ricordare Giovanni Bartoloni - ha concluso il presidente del Consiglio regionale Marco Vincenzi, assieme ai suoi predecessori Mauro Buschini e Daniele Leodori - è una testimonianza per noi, per la sua famiglia e anche per tutti i giovani, come il figlio Paolo, che hanno perso qualcosa di importante a causa della pandemia». Da oggi alla Pisana c'è una sala che porta il suo nome, e che si trova proprio a fianco di quella del presidente. Come per tanti anni aveva fatto lui.