Roma, affreschi, volumi e mappamondi, così rinasce la Biblioteca segreta dei "medici"

Roma, affreschi, volumi e mappamondi, così rinasce la Biblioteca segreta dei "medici"
di Laura Larcan
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Sabato 24 Luglio 2021, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 02:08

Un viaggio nel tempo. Grandi mappamondi che svelano rotte geografiche secolari, armadi in legno che custodiscono migliaia di volumi sulla storia della medicina, volte titaniche impreziosite da affreschi e stucchi. C’è un’atmosfera antica nelle sale della Biblioteca Lancisiana, un gioiello settecentesco incastonato al piano nobile del complesso monumentale di Santo Spirito in Saxia. Uno dei luoghi più sconosciuti di Roma. Tanto segreto quanto emblematico. A volerla fu nel 1711 Giovanni Maria Lancisi, medico personale dei papi. La progettò per i giovani medici tirocinanti. Ci mise tre anni per vederla realizzata in tutti i suoi dettagli. Era il 21 maggio del 1714 alla presenza di papa Clemente XI Albani. In poco tempo divenne un importante centro per lo studio della storia della medicina.

 

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Ora, un complesso intervento di restauro conservativo e soprattutto di consolidamento restituisce alla Biblioteca Lancisiana la sua ribalta. Un’operazione che rientra nel programma più ampio e ambizioso di restauro delle cosiddette Corsie Sistine, avviato nel 2017 dalla Asl Roma 1 (e ancora in corso) grazie ai fondi della Regione Lazio, in collaborazione ovviamente con la Soprintendenza speciale di Roma guidata da Daniela Porro. «Un luogo fantastico di una bellezza assoluta nel cuore di Roma», la definisce il ministro della Cultura Dario Franceschini che ieri ha tenuto a battesimo l’inaugurazione al fianco del governatore Nicola Zingaretti. «Qui c’è scienza, storia, patrimonio culturale e fede - ha continuato il ministro - Un restauro come questo è un’occasione di crescita, per attrarre quel turismo colto e rispettoso».

Un riconoscimento anche concreto, da parte del Ministero che affiancherà la Regione nei restauri di San Spirito con un fondo di 5 milioni. «Riaprire - commenta così Zingaretti - la Biblioteca Lancisiana del Santo Spirito, l’ospedale più antico d’Europa e che fu pensato proprio per ospitare i pellegrini che andavano a San Pietro, in qualche modo può essere indicato come l’inizio di una grande stagione di interventi in vista del Giubileo del 2025».

La visita regala sorprese, in quella che ancora oggi è considerata una biblioteca specializzata in Storia della Medicina e della Scienza. Dal loggiato del cinquecentesco Palazzo Commendatore, si entra nelle ampie sale, un tempo residenza dei Precettori del Sacro Ordine Ospitaliero, poi trasformate e riarredate dall’architetto Tommaso Mattei, allievo di Carlo Fontana e Carlo Rainaldi. La Sala della Lettura appare cristallizzata nel tempo (scrutata, chissà, dallo stesso Lancisi ritratto nel busto di marmo). Gli armadi settecenteschi custodiscono ventimila volumi, tra cui 375 manoscritti, 1628 cinquecentine e circa 60 incunaboli, dal XIII al XVIII secolo. Al centro spiccano i due globi del XVII secolo di Vincenzo Coronelli geografo tanto amato da Luigi XIV di Francia che gli commissionò mappamondi per Versailles. Sulla volta brilla ora l’affresco del 1742 attribuito a Gregorio Guglielmi, pittore raffinato che lavorò nelle corti d’Europa. Sorpresa nella sorpresa, compare anche un cicerone digitale, con la postazione multimediale “Lancisiana Virtual Library”, che riserva una con un personaggio olografico a grandezza naturale, Cristoforo Carsughi, il primo bibliotecario. Sguardo austero, ma all’altezza del luogo. 

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