Lo chiamavano il signore dei diamanti, ma sono stati proprio i brillanti a far cadere l'impero di Maurizio Sacchi, 67 anni, amministratore delegato della Diamond Private Investment (Dpi spa), specializzata nella vendita di pietre preziose. Dal commercio dei diamanti, la società avrebbe guadagnato cifre da capogiro: 99 milioni e 413 mila euro. Un profitto, però, ottenuto secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, riciclando denaro derivato da una serie di truffe aggravate che avevano condotto all'arresto di Sacchi, il 3 luglio del 2020, all'aeroporto di Roma Fiumicino, mentre tornava da un viaggio. Tra le oltre seicento vittime del raggiro anche il cantante Vasco Rossi, la conduttrice Federica Panicucci, la showgirl Simona Tagli e l'industriale Diana Bracco. Ora l'imprenditore è imputato davanti al Tribunale di Roma per autoriciclaggio, la prossima udienza si terrà il 24 ottobre. La Procura gli contesta anche l'accusa di truffa in un procedimento separato in cui ci sono altri imputati.
I FATTI
Ad indagare sulla cascata di diamanti era stata, un po' come James Bond nell'omonimo film del 1971, la Procura di Milano nel febbraio del 2019. Le indagini, condotte dal pubblico ministero Maria Grazia Colacicco, hanno visto coinvolte 73 persone e molti istituti bancari, che, secondo quanto emerso, compravano dalla Diamond Business spa e dalla Diamond Private per poi rivendere i diamanti a prezzi molto più alti. Visto il coinvolgimento di più istituti bancari con sede a Roma, si è convenuto che la competenza territoriale per il proseguimento del procedimento penale appartenesse alla Capitale.
LA DIFESA
Attualmente Sacchi è libero, ma i suoi beni sono ancora sotto sequestro: si parla di oltre 700 milioni di euro, quote societarie e attività finanziare per oltre 34 milioni di euro. «Sono tre volte che ci presentiamo e non si conclude nulla perché non vengono a testimoniare gli ufficiali della Finanza», ha commentato ieri a fine udienza l'avvocato Gian Domenico Caiazza, legale di Sacchi. «È un fatto che consideriamo molto grave perché noi vogliamo difenderci», ha aggiunto amareggiato.
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