Festini proibiti, scatti osé e ricatti nel pieno centro di Roma: un’adolescente costretta a spacciare dopo avere partecipato a un party a base di alcol e droga, durante il quale le sarebbero state scattate alcune fotografie erotiche. Il racconto di una sedicenne, che due giorni fa si è presentata al commissariato Prati accompagnata dai genitori e da un avvocato, mette nei guai il titolare di una creperia in via Andrea Doria. Ieri il giovane, che ha 28 anni, è stato arrestato perché all’interno del suo locale sono state trovate alcune dosi di hashish. Una prima conferma alle parole della minorenne, sulle quali sta indagando il pm Antonio Verdi.
Roma, incinta sul monopattino rapinata e schiaffeggiata da finto carabiniere
La denuncia
I fatti risalgono allo sorso novembre. La ragazzina ha raccontato che il titolare della creperia, dopo l’orario di chiusura imposto dalle normative anti-contagio, avrebbe organizzato delle feste in una stanza del locale non accessibile alla clientela, che la ragazza ha descritto come una sorta di scantinato. «Oltre a me c’erano altre ragazze giovani», avrebbe raccontato la sedicenne. Durante i party illegali giravano alcolici e stupefacenti, principalmente hashish e marijuana.
La minaccia
La minorenne ha detto di avere i ricordi molto confusi su una delle ultime feste e di essere sprofondata in un incubo il giorno successivo.
Lo spaccio
La sedicenne, quindi, avrebbe iniziato a spacciare alcune dosi di hashish. Non ha saputo dire se anche altre ragazze si trovassero nella stessa condizione. Il ricatto sarebbe andato avanti per qualche mese, almeno fino a un paio di settimane fa, quando la giovane ha deciso di denunciare. Ieri nel locale è scattata un’ispezione della Polizia e sono state trovate alcune dosi di hashish. Per il momento l’unica ipotesi di reato a carico del ventottenne è detenzione di stupefacenti, ma gli agenti del commissariato Prati hanno anche sequestrato il suo computer e il suo cellulare. Nei dispositivi verranno cercate le tracce del ricatto: video e fotografie. La storia, comunque, è ancora tutta da verificare e l’esito delle ricerche non è scontato: la giovane ha detto che dopo avere acconsentito a spacciare per alcune settimane avrebbe ottenuto la cancellazione delle immagini compromettenti. «Le ha cancellate davanti a me», avrebbe raccontato agli investigatori. Recuperarle potrebbe non essere semplice.
michela.allegri@ilmessaggero.it