«Pistola elettrica ai vigili». Dopo il caso Cerciello apertura dalla giunta Raggi

«Pistola elettrica ai vigili». Dopo il caso Cerciello apertura dalla giunta Raggi
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Luglio 2019, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 10:41
Il Campidoglio grillino apre al taser, la pistola elettrica che spara scariche per immobilizzare e che potrebbe finire presto nel cinturone dei vigili urbani. «Il taser è un'opportunità - spiega Marco Cardilli, il delegato alla Sicurezza della sindaca Virginia Raggi - Abbiamo già avviato una serie di verifiche con la Polizia locale per studiare quali sono gli effetti di questa strumentazione e per capire come potrebbe essere utilizzata dagli agenti di Roma». Il progetto muove i primi passi, fa capire Cardilli, si è ancora in una «fase di verifica tecnica a cui poi seguirebbe un passaggio politico, in Assemblea capitolina».

Ma al netto della cautela - anche i caschi bianchi, con le loro corporazioni interne, sono ancora piuttosto divisi sull'argomento - quel che emerge è un cambio di approccio, da parte dell'amministrazione stellata, su una sperimentazione fortemente voluta dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Opzione che il Campidoglio finora non aveva mai preso in considerazione e che adesso, dopo la tragedia del vicebrigadiere Cerciello Rega che ha riaperto la questione della sicurezza Capitale, potrebbe invece essere messa in campo, sulle strade di Roma.

Un primo test sul gradimento del taser potrebbe avvenire a stretto giro sugli scranni dell'Aula Giulio Cesare. Il capogruppo della Lega, Maurizio Politi, ha intenzione di ripresentare una mozione pro-taser. L'aveva già fatta calendarizzare la settimana scorsa, ma all'ultimo il voto era stato rinviato. «La riproporrò alla prossima seduta dei capigruppo - spiega Politi - contiamo di riuscire a discutere il provvedimento già la prossima settimana, prima della pausa estiva dell'Assemblea». E i grillini? Sul tema sono divisi. «Non siamo tutti d'accordo», ha spiegato un big stellato dell'Aula, come Pietro Calabrese («io sono contrario», ha aggiunto, «ma altri la pensano diversamente»). Raggi non si è ancora espressa. Il suo delegato alla Sicurezza, Cardilli, è possibilista: «Penso sia uno strumento in più, un'opportunità che ora sarà valutata dagli esperti del Corpo».

IN ITALIA
Nel resto del Paese, la misura ha trovato favorevoli e contrari. Ha detto no al taser Torino, con una mozione in consiglio votata dalla maggioranza M5S di Chiara Appendino, in asse col Pd; stesso indirizzo a Palermo e a Firenze, città guidata dalla giunta dem di Dario Nardella. E a Milano, dove il sindaco Sala ha definito «ridicola» la sperimentazione per le polizie locali, innescando un vespaio di polemiche col titolare del Viminale, che ha difeso l'uso della pistola elettrica, che «ha solo dato ottimi risultati e nessuna controindicazione». Favorevole invece alla novità Pisa, dove la maggioranza del Carroccio ha votato compatta il regolamento per dotare la Municipale di pistola elettrica, manganello e spray urticante; ha detto «sì» anche Venezia, su proposta del sindaco di centrodestra Brugnaro, così come Novara, con una mozione leghista.

I NUOVI AGENTI
C'è poi il capitolo assunzioni, a cui in Campidoglio sta lavorando l'assessore al Personale, Antonio De Santis. Tra i vigili sono stati ingaggiati mille uomini negli ultimi due anni, è stato rinnovato il 15% del Corpo. Ma come ha evidenziato Raggi, per effetto dei paletti del turn over, resta uno scarto di 2mila uomini tra la «dotazione teorica» della Municipale (una cifra calcolata in base a parametri nazionali e che prevedrebbe, per la città eterna, 8mila agenti) e i numeri effettivi dei vigili: 5.779 caschi bianchi sparpagliati in 15 gruppi.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA