Roma, il Piper chiude per 4 giorni: alcol, risse e aggressioni. Sotto accusa un buttafuori

Ieri mattina i carabinieri hanno messo i sigilli allo storico locale di via Tagliamento. Ad aprile le botte a un minore da parte di un addetto alla sicurezza, poi licenziato

Roma, il Piper chiude per 4 giorni: alcol, risse e aggressioni. Sotto accusa un buttafuori
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 18 Maggio 2022, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 00:26

Cinque episodi, a cadenza mensile dallo scorso dicembre, con giovani picchiati da altri giovani e in un caso anche da un buttafuori della società che per il locale si occupa della sicurezza. La richiesta è arrivata in Questura il 10 maggio e ieri i carabinieri della compagnia Parioli hanno apposto i sigilli al Piper club, il noto locale dei magnifici anni Sessanta e Settanta che dovrà rimanere chiuso per quattro giorni. Tanto ha disposto il Questore Mario Della Cioppa firmando il provvedimento (ex articolo 100 del Tulps) dopo che proprio i militari della compagnia hanno inanellato una serie di episodi violenti avvenuti all’interno e di fronte al locale. «Ritenuto che l’attività dell’esercizio pubblico in argomento - si legge nel decreto a firma del questore - costituisca un serio pregiudizio per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, rendendosi necessaria l’adozione di provvedimenti finalizzati al soddisfacimento delle esigenze di tutela sociale» è stata decretata «la sospensione per quattro giorni della licenza con conseguente chiusura del locale».

 

Gli episodi

Nello specifico, le risse e le aggressioni, poi denunciate dalle vittime e raccolte da polizia e carabinieri, vanno dal 15 dicembre allo scorso 30 aprile. La prima denuncia è stata formalizzata da un giovane contro ignoti per un’aggressione avvenuta dentro al Piper la sera del 7 dicembre. Il ragazzo che si è recato dalle forze dell’ordine ha denunciato un’aggressione da parte di alcuni coetanei scattata per futili motivi allegando anche il referto medico che citava una prognosi di 30 giorni per «la frattura chiusa delle ossa nasali e lombalgia». A seguire un’altra denuncia datata 14 febbraio per un’analoga rissa tra due ragazzi avvenuta la sera del 13. A marzo poi - era il 19 - una rissa era scoppiata tra comitive “antagoniste” fuori dal Piper comportando per altri due ragazzi prognosi di 8 e 10 giorni. 

 

Nell’elenco altri due episodi, avvenuti ad aprile, a distanza di soli sette giorni: il primo la sera del 23 aprile dove la polizia è intervenuta all’ospedale San Giovanni per una rissa tra giovani scoppiata sempre nel locale e l’altro il 30 aprile per un ragazzo aggredito e poi malmenato da uno dei buttafuori del Piper. Dallo storico locale di via Tagliamento uno dei soci, Giorgio Tammaro, lamenta «il danno di immagine recato all’esercizio perché - spiega - per l’ultimo episodio che ha visto coinvolti un ragazzo, a cui va tutta la nostra vicinanza, e un buttafuori abbiamo preteso e ottenuto dalla società che si occupa della sicurezza il licenziamento dell’addetto, per quanto riguarda gli altri episodi sono avvenuti fuori dal locale tant’è che le forze dell’ordine ci hanno sempre chiesto i filmati delle videocamere esterne al fine di ricostruire la dinamica ma soprattutto per una delle aggressioni contestate, quella del 13 febbraio denunciata il giorno seguente, il Piper era chiuso. Non faremo ricorso contro il provvedimento ma crediamo che ci sia stato un accanimento». Il decreto, firmato dal questore lunedì 16 maggio, è stato notificato dai carabinieri e varrà fino a sabato 21 maggio, giorno in cui i titolari avevano previsto una serata che non potrà dunque svolgersi.

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