Roma, rissa al Pincio, 4 ragazzi a rischio processo: fu una vendetta per un'altra lite in cui picchiarono anche un genitore

Roma, rissa al Pincio, 4 ragazzi a rischio processo: fu una vendetta per un'altra lite in cui picchiarono anche un genitore
di Giuseppe Scarpa
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Martedì 15 Dicembre 2020, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 17:01

La procura dei minori chiude l'indagine per la maxi rissa al Pincio. Sono quattro i minorenni che rischiano di andare a processo per lesioni personali aggravate. Dall'inchiesta emerge l'antefatto, una precedente rissa datata 21 novembre, così i fatti del Pincio rappresentano solo il secondo round di uno scontro violento tra giovanissimi.

21 NOVEMBRE: Il 21 novembre si affrontano uno sparuto gruppo di ragazzi.

Nasce una rissa violenta. Tanto che per placarla interviene il genitori di uno dei contendenti. Il risultato è che anche il padre che voleva fare da paciere alla fine viene picchiato. La zuffa è talmente violenta che si usano i caschi come arma: "Lo colpiva con un casco in faccia e gli provocavano lesioni consistite in un trauma piramidale nasale con tumefazione orbitale con ferite guarIbili in trenta giorni". Poi sempre con il casco uno dei due minorenni colpiva l'altro alla nuca: causando un trauma cranico" scrivono gli inquirenti.

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5 DICEMBRE: Ecco allora che si arriva a sabato 5 dicembre al Pincio. I ragazzi che si erano affrontati il 21 novembre si ritrovano pare per caso. Così annotano emerge dalla ricostruzione dei carabinieri: "Mentre si trovavano in compagnia di un folto gruppo amici, dopo avvicinato un minorenne con la scusa di un chiarimento per i fatti del 21 novembre dopo averlo strattonato e fatto cadere e trascinato in mezzo alla cerchia lo aggredivano con calci e pugni ai fianchi cagionadogli la frattura delle ossa nasali". Ma non è tutto perché un secondo ragazzo veniva poi picchiato dal branco. Infine un amico di uno dei due ragazzi aggrediti ha ritrovato poco dopo, vicino alla fermata della metropolitana, il ragazzo che aveva scatenato la rissa al Pincio. Così nasce l'utlima lite. 

"Il mio assistito - spiega l'avvocato Alessandro Marcucci - ha reagito ad una aggressione subita. Dal video si vede solo un frame, ma i fatti - sottolinea il penalista - sono andati diversamente".

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