Roma, picchia il papà che non vuole la fidanzata a casa: 21enne va in carcere

L'arrivo degli agenti della Polizia di Stato
di Marco Carta
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Martedì 14 Gennaio 2020, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 10:12
«Questa è casa mia. Decido io chi dorme qui. Lei deve andare via». Schiaffi, insulti e percosse per difendere un amore contrastato. Ha picchiato il padre contrario alla nuova fidanzata. Ma, dopo l'ennesimo episodio di violenza, si è ritrovato per due notti in carcere. E' una vera e propria tragedia famigliare quella che si è consumata venerdì notte nel quartiere San Paolo. Un incubo domestico durato nove mesi per un 50enne italiano vittima delle violenze del figlio M.G., un 21enne arrestato per maltrattamenti in famiglia dai poliziotti del commissariato Esposizione.

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Secondo la ricostruzione degli inquirenti - ad indagare è il pm Eleonora Fini - l'escalation di violenza avrebbe avuto inizio lo scorso marzo quando il giovane, incensurato, torna a vivere a casa del padre non sapendo dove andare. Per guadagnarsi da vivere si arrangia con dei lavoretti saltuari, che non gli permettono di pagare un affitto. Ma con lui c'è anche la sua nuova ragazza, una 19enne di nazionalità romena. Fra padre e figlio i rapporti non sono buoni. Anche perché, l'uomo, un operaio, non ha nessuna intenzione di condividere la sua casa con quella ragazza, che il giovane ogni tanto vorrebbe far dormire nella sua cameretta: «Non ce la voglio». I contrasti tra i due spesso sfociano in liti burrascose e in più occasioni il padre si ritrova a chiamare le forze dell'ordine per placare l'ira del figlio. Il 19 dicembre, dopo l'ennesimo violento litigio, il 21enne riceve un ammonimento orale del questore di Roma: al giovane viene intimato, in maniera ufficiale, di astenersi dall'aggredire il padre. La speranza delle autorità è che il provvedimento metta un freno alle violenze del giovane. Ma le cose in casa continuano ad andare male. I dissidi fra i due non cessano. Tanto che venerdì notte il copione si ripete.

Non è ancora scoccata la mezzanotte quando Il 21enne rincasa. Non è solo, con lui c'è anche la fidanzata. I due si addormentano nella camera di lui. Il papà è fuori per una cena, quindi tutto fila liscio. Quando l'uomo rientra, però, si accorge dell'ospite indesiderato e va su tutte le furie: «Lei non la voglio qui. Questa è casa mia e decido io chi dorme qui. Se ne deve andare a dormire a casa sua». La situazione degenera e i due vengono alle mani. Volano schiaffi, spinte e insulti. Sul posto intervengono gli agenti del commissariato Esposizione, che a fatica sedano la lite. Il ragazzo, sui cui grava l'avviso orale del questore, viene arrestato per maltrattamenti in famiglia. Il padre dolorante, riporta ferite giudicate guaribili in due giorni. Uno dei poliziotti, invece, viene aggredito dalla ragazza che, per evitare il fermo del fidanzatino, gli rifila un morso sul braccio (sette giorni di prognosi). La 19enne romena viene denunciata a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il giovane, difeso d'ufficio dall'avvocato Fabio Gravagnuolo, viene invece portato a Regina Coeli, dove rimane per due giorni. «Ha aggredito la mia fidanzata». Quando il 21enne ieri mattina si è ritrovato a piazzale Clodio di fronte al Gip Clementina Forleo per la convalida dell'arresto, ha spiegato la genesi della sua reazione contro il padre burbero, che avrebbe mancato di rispetto alla sua fidanzata (tanto che la giovane ha sporto querela contro l'uomo).
Nei suoi confronti, il giudice, dopo aver ribadito il diritto del padre, in quanto titolare dell'immobile, di decidere chi ospitare nella sua abitazione, ha disposto il divieto di avvicinamento, ordinando la scarcerazione. Se vorrà evitare gli arresti domiciliari, dovrà tenersi alla larga dalla casa paterna. Libero di frequentare la sua fidanzata, insomma, a patto che sia lontano dagli occhi di papà.
 
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