Roma, degrado a piazza Mazzini: «Bivacchi in pieno giorno, pericoloso passeggiare»

Roma, degrado a piazza Mazzini: «Bivacchi in pieno giorno, pericoloso passeggiare»
di Laura Bogliolo
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Mercoledì 16 Settembre 2020, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 09:35

Senza regole, controlli e dignità. Così appare piazza Mazzini, il cuore del prestigioso quartiere Della Vittoria, un altro storico angolo della Capitale scivolato lentamente nell'abisso del degrado. Vietato passeggiare nella piazza occupata da sbandati, in preda ai fumi dell'alcol, padroni di panchine e giardini trasformati in un dormitorio sudicio dove tutto è concesso. Da «museo a cielo aperto» a bidonville: il lento e inarrestabile degrado divora sempre di più anche il Centro nella totale indifferenza.

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I TIMORI
«Piazza Mazzini e il viale appaiono nel degrado più assoluto da moltissimo tempo - denuncia Daniela Brignone, del gruppo Prati in azione - è assediata da bande di sbandati, dagli occupanti delle favelas che resistono lungo la Panoramica e rovistano nei cassonetti: e c'è anche chi si ubriaca tanto che è diventato pericoloso passeggiare lungo il viale infestato da fogliame, sporcizia e rami». E molte donne hanno paura a camminare sullo stradone alberato, un tempo rifugio dei residenti.

«OSSERVATORI AMBIENTALI»
«Irriconoscibile». Così definisce piazza Mazzini Paola De Vecchis, presidente del comitato di quartiere Trionfalmente 17, storico gruppo nato nel 2002 per combattere il degrado e migliorare la zona. Con il tempo, i residenti sono stati costretti a trasformarsi in sentinelle, «in osservatori ambientali per controllare quotidianamente lo scempio che avvolge il quartiere - dice De Vecchis - riceviamo decine di foto di denuncia ogni giorno». Secondo De Vecchis «lo stato in cui è ridotta piazza Mazzini testimonia il vuoto delle istituzioni, l'abbandono totale di un quartiere che un tempo era prestigioso e che oggi è, appunto, irriconoscibile».
 

 


Gli sforzi dei residenti per recuperare angoli del quartiere sono tanti dopotutto. La prima imponente azione dopo il lockdown, l'altro giorno, ha riguardato la pulizia della stazione metro della linea A di Cipro. «Abbiamo raccolto quasi 400 bottiglie di birra, i giardini erano in pessime condizioni» racconta Fabrizio Mencaroni, decano del gruppo Retake Roma Prati che ogni giorno denuncia l'inerzia delle istituzioni tra cassonetti stracolmi di rifiuti, strisce pedonali invisibili, parcheggi selvaggi e marciapiedi infestati da erbacce che nessuno toglie.

RIFIUTI E VERDE
La mancata manutenzione del verde anche lungo lo storico viale si fa sentire dopotutto. A febbraio dello scorso anno un pino è crollato ferendo gravemente due persone, albero che doveva essere abbattuto già da tempo perché pericolante. «Gli alberi non sono potati, i rami arrivano dentro le case dove entrano topi» denuncia Roberto Simeone, storico residente. Non rassicurano neanche le condizioni della fontana-giardino realizzata su progetto di Raffaele De Vico. «Non sappiamo perché i lavori di ristrutturazione si siano bloccati» aggiunge Brignone.

Da qualche anno anche i residenti del quartiere Prati aspettano «una riscossa», quello scatto d'orgoglio delle istituzioni per far tornare a splendere piazza Mazzini, gioiello ormai dimenticato. Per ora non c'è alcun risveglio, nell'area solo degrado, sporcizia e l'ennesimo assembramento di sbandati e disperati.

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