Pantheon, si apre una buca e spunta il pavimento originale: «E' dell'epoca di Adriano»

Pantheon, si apre una buca e spunta il pavimento originale: «E' dell'epoca di Adriano»
di Laura Larcan
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Martedì 5 Maggio 2020, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 12:41

La piazza del Pantheon riscopre la sua pavimentazione originale, frutto della grande ristrutturazione da parte dell'imperatore Adriano. E' bastato che si aprisse una buca, a pochi metri dal portico del monumento, per svelare una serie di sette lastre di travertino, spesse oltre trenta centimetri, tutte di forma regolare (di novanta centimetri per ottanta). Le indagini archeologiche condotte ad una profondità di oltre due metri e mezzo, sotto la supervisione scientifica della Soprintendenza speciale di Roma, hanno potuto appurare che si tratta dell’antica pavimentazione di epoca imperiale. 
 

 


In epoca imperiale la piazza era molto più grande dell'attuale e si estendeva al cospetto del Pantheon, il tempio dedicato a tutti gli dei, fatto costruire da Agrippa, genero di Augusto, tra il 27 e il 25 avanti Cristo. L’area è stata poi interamente ristrutturata nel II secolo dopo Cristo dall'imperatore Adriano (lo stesso Pantheon venne ristrutturato dopo due incendi). Anche la piazza venne rialzata e nuovamente pavimentata con blocchi di travertino. Le quote cui si trovano le lastre, oggi rimesse in luce, appaiono pertinenti alla fase adrianea del complesso. 

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Attenzione, le lastre erano state trovate una prima volta negli anni ‘90 del secolo scorso, in occasione della costruzione di una galleria di sottoservizi (polifera), e lo scavo venne rilevato e documentato. «Dopo oltre vent’anni dal loro primo rinvenimento –spiega la soprintendente di Roma Daniela Porro –, riemergono intatte le lastre della pavimentazione antica della piazza antistante al Pantheon, protette da uno strato di pozzolana fine. Una dimostrazione inequivocabile di quanto sia importante la tutela archeologica, non solo una occasione di conoscenza, ma fondamentale per la conservazione delle testimonianze della nostra storia, un patrimonio inestimabile in particolare in una città come Roma».
 
 


Il cantiere in un primo momento in capo al I Municipio, consegnato poi ad Acea, continuerà nei prossimi giorni per il ripristino idrico e con ulteriori indagini archeologiche della Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

 

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