Roma, «basta pacchi di Natale». Rifiuti, idea del Campidoglio: incartate meno regali

Emergenza immondizia e corsa allo shopping delle feste

Roma, «basta pacchi di Natale». Rifiuti, idea del Campidoglio: incartate meno regali
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 8 Dicembre 2021, 22:54 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 08:46

Meno pacchi di Natale per tutti. Dopo il bonus per far lavorare i netturbini, il Campidoglio ora chiede una mano ai romani per far sì che la promessa del sindaco, «ripulirò la città entro le feste», non diventi un boomerang, con le foto virali dei rifiuti affastellati accanto ai bidoni stracolmi, tra fiocchi e strenne. Ecco allora l’appello, per bocca dell’assessora all’Ambiente di Gualtieri, Sabrina Alfonsi (Pd): «Cari romani, fate meno pacchi di Natale. Ci tengo proprio a dirlo - batte sul tasto - per riuscire a tenere la città pulita serve anche un aiuto da parte della cittadinanza. Per evitare la crisi, c’è bisogno di senso civico». Quindi meno regali sotto l’albero. Svolta pauperistica in Campidoglio? Della serie: feste meste, ma almeno senza Spelacchio... «Ma non è detto che meno pacchi significhi meno regali - ribatte l’assessora - Ma quest’anno dobbiamo limitare gli imballaggi, gli incartamenti».

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L'idea del Campidoglio anti-rifiuti

Meno fiocchi e carte con paillette, è la prece. Anche se scartare il regalo, va detto, fa parte della tradizione, anche cinematografica. Vengono in mente le vacanze vanziniane, i mega-pacchi della famiglia Covelli. Famiglia romana, non a caso, anche se in trasferta natalizia a Cortina. «Ma il problema degli imballaggi non è uno scherzo - si fa seria Alfonsi - Come amministrazione abbiamo messo in campo tutte le azioni possibili per migliorare la raccolta, che era oggettivamente in crisi, e per trovare nuovi sbocchi per l’immondizia che viene prodotta a Roma.

Ma Natale è un periodo particolarmente complicato, proprio per i pacchi. Cresce la produzione dei rifiuti, che invece deve diminuire. A partire dalle carte dei regali». Tocca tagliare il problema alla radice. Anzi, ai nastri.

 

Anche perché Gualtieri si è legato a quella data, il 25 dicembre, per riportare Roma a livelli di pulizia decenti. Roba da mission impossible. Si sa, Natale è il periodo più difficile dell’anno sul fronte rifiuti. Anche in passato, perfino quando la città non era in emergenza come oggi, tra la Vigilia e Capodanno la spazzatura lievitava comunque accanto ai cassonetti. Ecco perché, a Palazzo Senatorio, i più incrociano le dita. «Ma cosa doveva fare il sindaco? Dire che iniziava dopo la Befana quando è più facile e nel frattempo tenere l’immondizia ovunque? Non sarebbe stato serio», ragionava qualche giorno fa Claudio Mancini, deputato dem molto vicino al primo cittadino. «Io non ho la bacchetta magica - ammette Gualtieri nelle interviste - Ho trovato una situazione difficile. Ma il piano di pulizia straordinaria è partito». E quindi «pensiamo di farcela per Natale». Intorno al Marc’Aurelio, stanno buttando giù una strategia anche per moderare le scorpacciate dei cinghiali, che con i sacchi del pattume sparsi sui marciapiedi banchettano come ai ricevimenti glam. Si pensa a un piano «di recinzioni nei parchi» per contenere l’ingresso in città degli ungulati, ha spiegato il sindaco.

Il premio e gli assenteisti

Certo è che Gualtieri ha fretta. Alla deadline del «Natale pulito» mancano 16 giorni. Qua e là la situazione è migliorata, ma tante zone della città versano ancora in condizioni che è difficile definire decorose, dalla Balduina a Torpignattara («Torpigna», dicevano appunto i Covelli dei Vanzina). Può sempre accadere un miracolo; all’Ama del resto si è già visto un prodigio: sono calati i dipendenti in malattia. Magia del bonus (360 euro per chi lavora dal 22 novembre al 9 gennaio) voluto dalla giunta dem e che, al netto delle polemiche, ha già fatto registrare l’inversione di un trend storico. Gli assenti, solo nella prima settimana, sono diminuiti del 10%. Spariti gli assenteisti, ora devono scomparire i rifiuti. 
 

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