Si allunga, ancora, la lista degli ospedali che chiudono interi reparti per convertirli in Covid. Da ieri il Grassi di Ostia ha sospeso quelli di medicina e medicina generale per rispondere all’appello della Regione Lazio che aveva richiesto 70 posti letto per i malati di coronavirus. Mentre l’emergenza, ormai allargata a tutta la città, ha investito le strutture dei Castelli romani. Nel pronto soccorso del Noc, Nuovo Ospedale dei Castelli, è scattato un blitz del Nas dei carabinieri di Roma. I militari hanno eseguito accertamenti nelle sale d’aspetto e sulle ambulanze, bloccate per ore nel piazzale perché esauriti i posti per i ricoveri, si sono trasformate in ambulatori per le visite. Intanto la corsa del virus non si arresta. Ieri secondo il bollettino regionale, nel Lazio è stato raggiunto un altro record negativo: sono stati 49 i decessi, + 11 rispetto al giorno precedente. Su un totale di oltre 29 mila tamponi nel Lazio (2.575 in più rispetto a mercoledì) si registrano 2.686 casi positivi, pari a 207 in più del giorno precedente. A Roma sono 1.239 i nuovi casi, contro i 1095 di mercoledì. Cala invece il numero dei guariti, 301 contro i 444. Sono stati infine 2.953 i ricoveri, con un aumento di 40 pazienti , e 259 i malati in terapia intensiva (+4). Con il rapporto tra positivi e i tamponi che resta intorno al 9%.
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Una misura necessaria, la chiusura, l’unica per poter ampliare la rete di ricoveri per i malati di Covid.
Verrà infine depositata nei prossimi giorni la relazione del Nas sull’ospedale dei Castelli e degli altri comuni alle porte della Capitale. Il blitz è scattato non solo per accertare le condizioni della ambulanze bloccate nei parcheggi. Ma per verificare anche la situazione nel pronto soccorso dove pazienti positivi sono stati mischiati a quelli con altre patologie. Aumentando così il rischio del contagio.