Roma, sarà rimosso il murale di Nicholas Brischetto, il giovane morto a 21 anni sul Gra

Il disegno realizzato su una delle case popolari del Comune durante uno "show" con rombi di motori

Roma, sarà rimosso il murale di Nicholas Brischetto, il ragazzino morto sul Gra
di Flaminia Savelli e Giampiero Valenza
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Sabato 30 Luglio 2022, 00:41 - Ultimo aggiornamento: 09:47

Sarà rimosso oggi dal Campidoglio il murale dipinto su una delle palazzine di Villaggio Falcone e che ricorda Nicholas Orsus Brischetto, il 21enne morto lo scorso 20 luglio sul Grande raccordo anulare mentre guidava la sua Audi a 300 chilometri all’ora. L’edificio è di proprietà del Comune di Roma ed è adibito ad alloggi popolari. Ieri in Comune ci sono stati fitti contatti tra l’ufficio di gabinetto del sindaco, la direzione generale, l’assessorato alle Politiche Abitative e il nucleo del decoro urbano per organizzare l’intervento. Il murale, alto diversi metri (e che ha coperto i tre piani della palazzina di 15 appartamenti), era stato realizzato prima dei funerali in una sorta di show che gli amici hanno organizzato per ricordarlo: auto di grossa cilindrata avevano cominciato a sgasare e sfrecciare su via Raoul Follereau. Nello stesso tempo (mentre molti residenti, impauriti, cercavano di passare lungo la strada), i writer in piedi su un cestello di un camioncino hanno iniziato la loro opera nel palazzo del civico 34 di via Caterina Usai, all’incrocio con via Follereau. Il murale riporta il volto di Nicholas con un’auto gialla.

 

«Personalmente, ma anche come amministrazione, abbiamo la massima solidarietà umana nei confronti della famiglia che ha perso un loro figlio in circostanze drammatiche - spiega l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative del Campidoglio, Tobia Zevi - Ma quando parliamo di spazi pubblici puntiamo a condividere un’idea di gioventù, di vita, di partecipazione, che evidentemente non è rappresentata dalle immagini che abbiamo visto in queste ore, di ostentazione e prepotente controllo del territorio». «I murales, quando sono partecipati sono invece uno strumento di rafforzamento dell’identità di un quartiere ed è questo, invece, il tema che l’amministrazione vuole valorizzare - prosegue - Dobbiamo costruire meccanismi di partecipazione basati sul concetto di comunità e non su messaggi equivoci da parte di persone che tendono ad assumere un atteggiamento protervo».

LA POLEMICA

Sulla questione della rimozione del murale era intervenuto anche Nicola Franco, presidente del VI Municipio che aveva chiesto, appunto, l’intervento del Campidoglio. Mentre Kristijan Orsus Brischetto, papà del giovane deceduto, proprio sulla rimozione del murale replica: «Se rimuovono quello in memoria di mio figlio, allora vanno rimossi tutti quelli della città».

La famiglia è scossa per la perdita ma è decisa anche ad andare fino in fondo sulla dinamica dello schianto e sui soccorsi: «Ho parlato con Nicholas mentre era steso sull’asfalto - racconta il padre - era lucido e vigile. I suoi amici, dai social, avevano assistito in diretta all’incidente e mi hanno subito avvisato.

Abbiamo parlato al telefono e, quando sono arrivato sul luogo dell’impatto, era cosciente. Piuttosto voglio capire perché i soccorsi hanno impiegato tanto ad arrivare e che cosa è accaduto in ospedale». Secondo Brischetto infatti, il ragazzo era ferito ma non sembrava in pericolo di vita: «Sono pronto a denunciare tutti, anche l’ospedale - dice - Mio figlio è entrato vivo ed è uscito da lì in una bara».

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