Roma, Erika muore a 31 anni durante il parto: nove indagati al Sant'Eugenio

Roma, Erika muore a 31 anni durante il parto: 9 indagati al Sant'Eugenio
di Adelaide Pierucci
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Mercoledì 13 Novembre 2019, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 11:23

Nove medici indagati con l'accusa di omicidio colposo. E altra documentazione medica sequestrata. Si profilano complessi gli accertamenti sulla morte di Erika De Leo la trentenne romana che si è spenta la notte del 5 novembre al Sant'Eugenio subito dopo aver partorito la secondogenita, un batuffolo di poco più di un chilo. La procura, come primo atto, ieri, ha proceduto all'iscrizione nel registro degli indagati l'intera equipe medica presente al parto e alle difficili fasi successive. Un atto dovuto, per ora, recapitato a nove camici bianchi, tra chirurghi ginecologi e anestesisti, dell'ospedale di via dell'Umanesimo, per permettere loro di partecipare agli atti istruttori e nominare un consulente affinché assista alle operazioni autoptiche, avviate nella stessa giornata. Gli esami per accertare le cause della paziente, però, non sono stati completati. Si riapriranno i primi di dicembre per verificare se l'emorragia che ha portato nel giro di poche ore alla morte la donna sia stata causata da una placenta detta tecnicamente accreta, quindi aderente all'utero (non diagnosticata in precedenza dal ginecologo), o causata dalle manovre dell'intervento, un parto d'urgenza. Una perdita che ha lasciato nella disperazione i genitori della giovane donna, ma anche il compagno.

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LA RICOSTRUZIONE
La giornata del 5 novembre per Erika era volata via come sempre, quando nel pomeriggio ha avvertito dei dolori seguiti da piccole perdite ematiche. Alla ventinovesima settimana di gravidanza la bambina già premeva per nascere. Il ricovero all'ospedale Sant'Eugenio, a pochi minuti da casa, è stato immediato. La piccola è nata alle 6 e mezza del pomeriggio. Poco prima della mezzanotte l'atroce notizia per la famiglia: Erika non ce l'aveva fatta. Era morta almeno un'ora prima. I medici avevano provato a contenere delle complicanze sottoponendola a un intervento ricostruttivo delicato, ma poi si sono dovuti arrendere di fronte a un arresto cardiaco che stremata l'ha strappata alla vita. La piccola, invece, era venuta alla luce anche se prematura e in condizioni delicate, visti i mesi di gestazione ma anche la sofferenza patita durante la nascita. E' stato il pm Roberto Felici a raccogliere la denuncia della famiglia, assistita in questa fase straziante dall'avvocato Giovanna Mazza. «Non vogliamo colpevoli a tutti i costi», ha detto la madre di Erika, «vogliamo solo capire come e perché è morta. Lo dobbiamo alle bambine». Il magistrato per accertarlo ha nominato due specialisti, il medico legale Silvestro Mauriello e il ginecologo Francesco Sesti, due specialisti dell'università Tor Vergata. Anche la famiglia De Leo ha delegato un medico legale di fiducia di seguire gli accertamenti sanitari, il professore Antonio Oliva dell'università Cattolica.
 

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