Roma, multe sbagliate ma il Comune “salva” i vigili: «Vanno pagate»

Roma, multe sbagliate ma il Comune “salva” i vigili e le rende valide
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 26 Settembre 2020, 22:13 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 11:25

Multe sbagliate dai vigili. Ma il cittadino deve pagare comunque, per giunta con un importo più salato. Anche se non ha colpe, dato che la svista è imputabile solo agli agenti della Polizia locale o, meno di frequente, agli impiegati del Comune che gestiscono le contravvenzioni. Tant’è: il Comando della Polizia locale di Roma non ha dubbi. Le sanzioni, anche se contestate, vanno ugualmente saldate. E a prezzo maggiorato. È tutto annotato in un parere scritto dal vice-comandante Massimo Ancillotti, che guida il Reparto “Studi e Coordinamento normativo” dei pizzardoni.

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Dopo una girandola di errori di cui si sono accorti gli agenti del gruppo Prenestino, segnalandoli ai vertici, dal quartier generale del Corpo sono arrivate le direttive. La domanda che ponevano i vigili della Casilina, c’è da immaginare con una punta d’imbarazzo, era questa: che si fa quando siamo noi a sbagliare l’importo di una contravvenzione? Succede migliaia di volte all’anno. Capita, per esempio, che la cifra segnata sia più bassa del dovuto. Spesso perché chi è di pattuglia non aggiunge alla sanzione-base alcune maggiorazioni previste in determinate circostanze, per esempio per le violazioni che avvengono di notte. «Il caso prospettato - si legge nel parere interno dei vigili del 24 settembre - è quello di un verbale contestato che reca l’importo della sanzione non corretto».

L’errore è il «mancato aumento di un terzo dell’importo della sanzione per le violazioni commesse in orario notturno». Può accadere infatti, prosegue la circolare, che qualcuno, in una seconda fase, si accorga dell’inciampo: capita che «l’operatore di ufficio si avveda di un errore sull’importo della sanzione riportato sul verbale dall’agente operante ed il verbale sia già stato contestato all’interessato».

MANCATI INCASSI
Che fare, dunque? In estrema sintesi: il romano deve pagare lo stesso. Anzi, deve pagare con l’aumento, secondo i vigili. A meno che il secondo verbale, quello con l’importo corretto, arrivi tardi, quando è già stata materialmente saldata la multa sbagliata, spedita per primo. In quel caso, l’amministrazione perde i soldi e basta. E la nota del Comando, tra le righe, fa capire che potrebbero esserci ripercussioni sul vigile che ha commesso lo svarione: «Resta ferma la facoltà del dirigente di valutare eventuali profili di responsabilità a carico dell’agente operante». Ma l’invito, appunto, è di essere «tempestivi», per non far perdere soldi al Comune.
In tutti gli altri casi, infatti, bisogna saldare la cartella maggiorata. Se qualcuno paga solo il primo verbale, quello con l’importo più basso, avverte il parere della Municipale, «l’obbligazione pecuniaria in capo al destinatario degli atti deve essere riferita all’importo riportato nel secondo verbale. Deve pertanto darsi formale indicazione al Dipartimento Risorse Economiche (l’ufficio multe del Comune, ndr) affinché questi provveda al recupero nei termini dovuti degli importi non versati». Insomma, il rischio è una cartella esattoriale, per un errore commesso dai pizzardoni.
 

Tridico si raddoppia lo stipendio. Inps: aumento non è retroattivo. Conte: chiederò accertamenti. Salvini: si dimetta

raddoppiato per il presindente , Pasquale Tridico .

Con un decreto interministeriale del 7 agosto, firmato dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e controfirmato dal titolare del dicastero dell'Economia, Roberto Gualtieri, Tridico passerà dai 62 mila euro l'anno guadagnati nel 2019, ai circa 150 mila del 2020.


GIRANDOLA DI ERRORI
I vigili non sbagliano solo i verbali. A volte sbagliano perfino a correggerli. Scrive sempre il vice-comandante Ancillotti: «È da escludere legittimità alla procedura, purtroppo diffusa, di provvedere alla correzione e successiva notificazione della sola copia del verbale originario che viene depositata in ufficio con l’indicazione del nuovo importo». Insomma, la cifra sbagliata viene “aggiustata” a mano, a posteriori. Procedura illegittima, quella sì, che invaliderebbe la contravvenzione. Per rimediare all’errore, bisogna ricompilare un nuovo verbale, fresco di stampa. Sempre che, almeno stavolta, sia regolare.
 
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