“Fototrappole” e telecamere, da un lato, nei punti nevralgici. Triplicare, dall’altro, il numero degli agenti accertatori di Ama, mettendo in campo anche i caposquadra a caccia dei furbetti dei rifiuti. Per poi creare apposite squadre con la polizia locale. Ma rispetto al passato, il Campidoglio e la municipalizzata vogliono ampliare la loro strategia per scoprire e sanzionare chi non ripone i rifiuti nei contenitori giusti: e rispetto al passato, nel mirino non ci sono soltanto gli zozzoni di raggiana memoria (quelli che lasciavano i frigoriferi per strada anche per boicottare l’azione della giunta o i residenti di Comuni limitrofi alla Capitale che venivano a Roma anche per gettare il sacchetto) ma soprattutto i negozianti, titolari di bar e ristoranti, gli “svuota cantine” e chi smaltisce in maniera abusi scarti di lavorazione.
A NOVEMBRE
Durante la pulizia straordinaria della città, tra novembre e dicembre scorsi, soltanto gli accertatori dell’Ama hanno sanzionato circa 200 commercianti ed esercenti.
Negozianti, ristoratori e titolari di bar si lamentano che questo servizio non funziona: a maggior ragione dopo che in alcuni grandi Municipi come il I Ama ha dovuto sospendere gli appalti alle ditte esterne e internalizzare, cioè svolgere direttamente con i propri netturbini queste attività. Senza contare che, soprattutto nei mesi scorsi, i giri di raccolta spesso saltavano oppure venivano effettuati in orari non previsti. Comune e Ama hanno iniziato rimodulare i tempi di ritiro con una sperimentazione già partita al I Municipio ora estesa al V. A breve, poi, dovrebbe diventare effettiva la tariffa a peso (si paga quanto si deve smaltire). Ma per fermare il fenomeno c’è bisogno anche di una maggiore attività ispettiva e sanzionatoria.
Il Campidoglio è pronto a installare nuove telecamere e fototrappole non soltanto in periferia dove ci sono spazi da sempre adibiti per ospitare discariche abusive con vecchi mobili e materiali provenienti da scarti di lavorazione. Ma anche in Centro o nelle vie dello shopping per cogliere in fallo i negozianti e gli esercenti che non fanno la differenza come dovrebbe essere fatta. L’obiettivo è raddoppiare le sanzioni - circa 7mila - che si facevano nel 2020 ai tempi della giunta Raggi grazie alle fototrappole, gestite dalla polizia municipale.
Dal canto suo anche Ama vuole aumentare i suoi strumenti per reprimere il fenomeno. I nuovi vertici puntano a triplicare il numero degli agenti accertatori (oggi sono 25). Accanto a loro in questa operazione anche i capizona, ai quali sarà dato il potere di sanzionare gli illeciti. Ma soprattutto via Calderon de La Barca e il Comune sono pronti a creare delle squadre miste con gli ispettori dell’azienda e vigili urbani per pattugliare il territorio.