Roma, multe ai negozi che sporcano con le foto-trappole in Centro

Videocamere nelle vie dello shopping per scoprire chi abbandona la spazzatura. Ama triplicherà il numero di accertatori: in arrivo squadre con i vigili per i controlli

Roma, multe ai negozi che sporcano con le foto-trappole in Centro
di Francesco Pacifico
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Lunedì 17 Gennaio 2022, 22:36 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 17:24

“Fototrappole” e telecamere, da un lato, nei punti nevralgici. Triplicare, dall’altro, il numero degli agenti accertatori di Ama, mettendo in campo anche i caposquadra a caccia dei furbetti dei rifiuti. Per poi creare apposite squadre con la polizia locale. Ma rispetto al passato, il Campidoglio e la municipalizzata vogliono ampliare la loro strategia per scoprire e sanzionare chi non ripone i rifiuti nei contenitori giusti: e rispetto al passato, nel mirino non ci sono soltanto gli zozzoni di raggiana memoria (quelli che lasciavano i frigoriferi per strada anche per boicottare l’azione della giunta o i residenti di Comuni limitrofi alla Capitale che venivano a Roma anche per gettare il sacchetto) ma soprattutto i negozianti, titolari di bar e ristoranti, gli “svuota cantine” e chi smaltisce in maniera abusi scarti di lavorazione.

A NOVEMBRE

Durante la pulizia straordinaria della città, tra novembre e dicembre scorsi, soltanto gli accertatori dell’Ama hanno sanzionato circa 200 commercianti ed esercenti.

Tutti rei di aver lasciato i cartoni o le cassette della frutta fuori dal loro negozio o negli angoli più nascosti delle strade. Oppure scoperti per aver scaricato le bottiglie di vetro e di plastica o l’olio usato in cucina davanti alle campane e dentro i cassonetti destinati alle famiglie. Duecento multe elevate soltanto tra I e II Municipio che hanno sorpreso non poco il Campidoglio, anche perché gli operatori dell’Ama hanno spiegato che una delle principali criticità per tenere pulita la città sta proprio nel buon funzionamento delle raccolta delle utenze non domestiche.


Negozianti, ristoratori e titolari di bar si lamentano che questo servizio non funziona: a maggior ragione dopo che in alcuni grandi Municipi come il I Ama ha dovuto sospendere gli appalti alle ditte esterne e internalizzare, cioè svolgere direttamente con i propri netturbini queste attività. Senza contare che, soprattutto nei mesi scorsi, i giri di raccolta spesso saltavano oppure venivano effettuati in orari non previsti. Comune e Ama hanno iniziato rimodulare i tempi di ritiro con una sperimentazione già partita al I Municipio ora estesa al V. A breve, poi, dovrebbe diventare effettiva la tariffa a peso (si paga quanto si deve smaltire). Ma per fermare il fenomeno c’è bisogno anche di una maggiore attività ispettiva e sanzionatoria.


Il Campidoglio è pronto a installare nuove telecamere e fototrappole non soltanto in periferia dove ci sono spazi da sempre adibiti per ospitare discariche abusive con vecchi mobili e materiali provenienti da scarti di lavorazione. Ma anche in Centro o nelle vie dello shopping per cogliere in fallo i negozianti e gli esercenti che non fanno la differenza come dovrebbe essere fatta. L’obiettivo è raddoppiare le sanzioni - circa 7mila - che si facevano nel 2020 ai tempi della giunta Raggi grazie alle fototrappole, gestite dalla polizia municipale.
Dal canto suo anche Ama vuole aumentare i suoi strumenti per reprimere il fenomeno. I nuovi vertici puntano a triplicare il numero degli agenti accertatori (oggi sono 25). Accanto a loro in questa operazione anche i capizona, ai quali sarà dato il potere di sanzionare gli illeciti. Ma soprattutto via Calderon de La Barca e il Comune sono pronti a creare delle squadre miste con gli ispettori dell’azienda e vigili urbani per pattugliare il territorio.

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