Ad investirlo, appunto sulle strisce pedonali, un uomo di 52 anni, un tecnico telefonico che si trovava a bordo di una Fiat 500 aziendale. Il guidatore era autorizzato a circolare per lavoro. A chiamare i soccorsi è stato proprio l'investitore che si è subito fermato. All'inizio ha creduto che non fosse accaduto nulla di grave: aveva solo sfiorato con l'auto il pensionato. Quando è sceso dalla macchina si è sentito morire, ha cominciato a tremare: il pedone era a faccia in terra, immobile. E' arrivato il personale di un'ambulanza che ha constatato il decesso: il corpo è stato coperto da un lenzuolo quasi sotto il ponte della ferrovia. Sono accorsi i vigili urbani. «Non l'ho proprio visto. Mi sono reso conto di averlo preso ma non gli ho fatto nulla», ha detto quasi gridando dalla sofferenza l'investitore. Il tecnico non è risultato positivo ai test per l'alcol e le droghe.
La polizia municipale ha verificato che il pensionato è stato preso nel momento in cui ha lasciato il marciapiede per fare i primi passi sull'attraversamento pedonale. In strada, proprio per il decreto per il Coronavirus, non c'erano tante persone, ma la polizia ha trovato qualche testimone. «L'ha appena toccato, poi l'uomo ha perso l'equilibrio ed è caduto in strada, ho visto che non si muoveva più», ha detto una signora, ancora turbata, per avere assistito all'incidente mortale. La polizia municipale ha ricostruito che la Panda dell'investitore procedeva su via Ostiense in direzione Piramide. L'incidente s'è verificato nella corsia normale e non in quella centrale preferenziale. I familiari della vittima sono andati sul posto per capire cosa è accaduto. Anche in questo caso ci sono stati momenti di dolore profondo. Il tecnico che era alla guida è stato denunciato, come accade sempre in questi casi, per omicidio colposo.
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