Roma, Monti diventa pedonale: ma con due anni di ritardo

Piazza Madonna dei Monti sempre piena di turisti
di Stefania Piras
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Mercoledì 11 Marzo 2020, 10:14
Quando fu immaginata cinque anni fa, sì bisogna usare il passato remoto, si diceva che i cantieri per istituire l'isola ambientale di rione Monti sarebbero cominciati nel 2019. Siamo in primavera, anno 2020, e della pedonalizzazione dello storico rione romano annunciata due anni fa manco l'ombra. No non c'entra il coronavirus, i ritardi sul cronoprogramma sono dovuti ai ricorsi promossi dai comitati di residenti che hanno perso il primo round con il Tribunale amministrativo e stanno tentando il secondo grado di giudizio con il Consiglio di Stato.

Ma intanto che si aspetta il pronunciamento è tutto fermo perché, appunto, la giustizia amministrativa ha rigettato il ricorso ma ha bloccato tutto accogliendo la richiesta di sospensiva del comitato. «Il Tar ci ha dato ragione dicendo che non possono avere voce in capitolo solo i residenti su un patrimonio della città», spiega il presidente della commissione Mobilità Enrico Stefano. «I cantieri dovevano partire a fine marzo dopo il film che sta girando Tom Cruise a Monti, è assurdo», continua sottolineando che così com'è via dei Serpenti non va bene (in un video sui social stigmatizza la doppia fila). La prossima puntata, il cantiere, andrà in onda i primi di maggio. I lavori sono già stati affidati. L'iter amministrativo infatti era giunto al termine già a fine dicembre dell'anno scorso. Il contratto con la ditta che si è aggiudicata l'appalto tra le 132 offerte arrivate è stato firmato il 17 febbraio scorso ma i ricorsi, come detto, stanno bloccando tutto. Cosa prevede l'isola ambientale? Si tratta di lavori di riqualificazione e pedonalizzazione. Il progetto di restyling complessivo parla di oltre 700 mila euro di investimenti divisi in due tranche di lavori. La prima include l'ampliamento e la ripavimentazione dei marciapiedi di via dei Serpenti, tra via Panisperna e via Baccina, la pedonalizzazione totale di via Madonna dei Monti e quella parziale di via Urbana. Ma soprattutto è prevista l'installazione di tre varchi di accesso per la Ztl Monti: su via Cimarra, Salita del Grillo e via Panisperna. Una radicale trasformazione, diceva la sindaca Virginia Raggi inneggiando alla mobilità dolce e sostenibile.
La seconda fase dei lavori prevede invece il rialzo della strada al livello dei marciapiedi di via dei Serpenti nel tratto davanti a piazza Madonna dei Monti, un intervento di ripavimentazione in sampietrini della strada tra via Panisperna e via Cavour e del tratto antistante la chiesa di via Madonna dei Monti e infine la ripavimentazione dei marciapiedi in via Panisperna tra via dei Serpenti e via del Mazzarino. «Hanno fatto delle forzature, e noi a dispetto della partecipazione di cui questa giunta parla non siamo mai stati convocati dal Comune», dicono in coro residenti e artigiani del rione che si sono costituiti nel comitato che ha promosso il ricorso al Tar prima e l'appello al Consiglio di Stato poi.
«Abbiamo rilevato molte criticità», continuano i commercianti. Cosa non vogliono? «Si pedonalizzano tre fettucce di strade per creare un contesto da movida. È ovvio che siamo contenti che vengano rifatte le strade ma non è giusto che non si facciano passare i taxi o che gli anziani debbano andare a piedi fin sotto casa», dicono ancora residenti e artigiani del Coordinamento Comitati di Monti che conta 2500 persone. Il coordinamento ha anche promosso una petizione per contrastare il progetto ma non sono mai stati ricevuti dalla sindaca Virginia Raggi. «Monti non deve diventare una mangeria per turisti come Trastevere», sintetizzano. La pedonalizzazione di questo fazzoletto di centro va a inserirsi nella più ampia rivoluzione della mobilità promessa dalla giunta. Il progetto principe tra piste ciclabili e auto elettriche è la Congestion charge: il ticket da pagare per entrare in centro. Ma anche quello, come progetto, è piuttosto al palo.

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