Roma, molestava gli allievi a La Storta, allenatore a processo: «Dopo gli esercizi i film hard»

Molestava gli allievi, allenatore a processo «Dopo gli esercizi i film hard»
di Adelaide Pierucci
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Lunedì 23 Novembre 2020, 09:19

In palestra gli esercizi a corpo libero con gli anelli, il volteggio e poi le parallele e la sbarra. Alla fine, dopo gli allenamenti, con gli allievi più giovani e meno scaltri, la visione di filmini hard nel soppalco di casa. Avrebbe usato l’inganno, un istruttore di ginnastica artistica, con base a La Storta, per arrivare a manipolare e alla fine abusare di ginnasti in erba, ragazzini tra i 13 e i 15 anni, a lui affidati dalle famiglie spesso anche dopo gli addestramenti, confidando nel suo grande amore per lo sport e la disciplina. Corso sospeso e istruttore, quarantasettenne e incensurato, ora sotto processo con l’accusa di atti sessuali con minorenni. La procura contesta intimità inopportune almeno su due minorenni.

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A smascherare l’istruttore un papà. Il figlio quindicenne subiva le devianze sessuali del maestro da un anno e mezzo. Lo sfogo del ragazzo in famiglia, nell’estate di due anni fa, era stato uno choc, dopo dieci anni di via vai per gli allenamenti, anche per due o tre ore al giorno, tutti i giorni, in vista di gare e campionati. Alcune giovani vittime hanno testimoniato: «Dopo gli esercizi i film hard e i massaggi». Ricostruzione confermata dal minore davanti al pm Maria Gabriella Fazi. «Mi ha chiesto più volte di spogliarmi nudo, in segno di fedeltà - ha raccontato il quindicenne - All’inizio ero turbato, sconvolto dalla strana richiesta. Poi, non so perché, ho acconsentito. Mi sentivo manipolato, ma dopo tanti anni di affidamento e di crescita atletica, non sapevo come reagire. Con la scusa di un massaggio sono iniziati i palpeggiamenti».

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E poi i messaggi WhatsApp con parole inopportune che dovevano essere subito cancellate.

Approcci, si scoprirà poi, riservati anche ad altri giovani atleti. Con uno dei giovani, ammaliato e deviato dall’età di 12 anni, l’istruttore era arrivato a instaurare una relazione, tenuta segreta almeno fino a quando non avesse avuto la maggiore età. Ora il ragazzo è parte offesa nel procedimento. Un quattordicenne, sentito come testimone, ha raccontato di aver ricevuto dal maestro la richiesta di inviargli le foto mentre faceva la doccia. 

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