Roma, il calvario della Metro A: guasti e stazioni chiuse. Record a piazza Vittorio

Nell’ultimo anno impennata di problemi e disagi sulla linea: 216 stop in totale, l’attesa media è aumentata del 16 per cento

Roma, il calvario della Metro A: guasti e stazioni chiuse. Record a piazza Vittorio
di Fabio Rossi
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 22:31 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 16:53

L’ultimo guasto, martedì, ha riguardato la fermata Re di Roma - chiusa al servizio viaggiatori poco dopo mezzogiorno per un guasto tecnico - mentre in mattinata un treno si era bloccato a Giulio Agricola. Sabato scorso è stata l’intera stazione di piazza della Repubblica a essere chiusa ai passeggeri: temporaneamente sì, ma per ben tre volte in un solo giorno. E lunedì è toccato ancora a Re di Roma chiudere le porte agli utenti. Benvenuti sulla linea A della metropolitana: la più affollata della Capitale - quasi mezzo milione di passeggeri annui prima della pandemia - ma anche la più colpita da malfunzionamenti e disagi per i cittadini. E il 2021 - dopo un 2020 più “tranquillo” a causa del lockdown e della lenta ripresa delle attività - ha messo a nudo tutti i problemi della linea, tra treni vecchi e infrastrutture ferroviarie bisognose di manutenzione: il Campidoglio sta accelerando su questo fronte, grazie anche ai fondi del Pnrr, ma c’è ancora tanto da recuperare.

Roma, disagi in metropolitana tra scale mobili chiuse e ascensori guasti: l'odissea quotidiana dei cittadini

LA SITUAZIONE
Nell’ultimo anno solare, nelle stazioni della linea arancione della metropolitana sono stati segnalati 216 “problemi” - leggasi guasti, verifiche tecniche e chiusure più o meno temporanee - con un netto incremento rispetto ai dodici mesi precedenti, quando gli eventi avversi erano stati 160: l’aumento complessivo si è quindi attestato sul 26 per cento, con un incremento medio dei tempi di attesa alle fermate del 16 per cento.

Il record negativo è stato ottenuto dalla stazione di piazza Vittorio, chiusa per ben 38 volte nel corso del 2021, il più delle volte a causa di infiltrazioni d’acqua sulle scale mobili. Spesso si tratta di chiusure vere e proprie delle stazioni: sulla metro A succede in media una volta ogni cinque giorni che gli utenti si trovino i cancelli sbarrati e che i convogli passino senza fermarsi, in una delle 27 fermate comprese tra i capolinea di Battistini e Anagnina.

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GLI INTERVENTI
La linea A ha peraltro rischiato di fermarsi completamente, dal 1° gennaio, a causa della scadenza dei certificati di manutenzione di gran parte dei suoi treni: il pericolo è stato scongiurato solo grazie all’accordo raggiunto dal Campidoglio con il ministero dei Trasporti, che ha concesso una proroga di 12 mesi per portare a termine queste operazioni. Ma nei prossimi mesi dovrà comunque affrontare una riduzione del servizio, dovuta proprio alla necessità di completare le nuove revisioni: un intervento complesso, per il quale servono almeno 5 mesi a convoglio. Il punto critico della linea restano però le scale mobili, attualmente ferme a Flaminio e Cipro, con ascensori fuori servizio a Subaugusta, Ponte Lungo, Manzoni e Baldo degli Ubaldi. Negli ultimi anni, proprio a causa dei cedimenti di scale mobili, sono state chiuse per molti mesi le centralissime stazioni Repubblica, Barberini e Spagna, consecutive tra loro, paralizzando il trasporto pubblico in una zona nevralgica della Capitale.

IL CASO
Intanto, sulla linea B, diversi utenti si dicono preoccupati per i forti rumori che arrivano dalle scale mobili della stazione di Castro Pretorio, chiusa per circa un anno proprio per i lavori di sostituzione degli impianti. Sulla vicenda ha presentato un’interrogazione il consigliere capitolino Federico Rocca (Fratelli d’Italia): «Ritengo che sia grave che, a pochi mesi dalla riapertura dopo 370 giorni di chiusura e disagi subito dagli utenti e visti i soldi spesi non possiamo tollerare delle scale mobili in queste condizioni - dice Rocca - Ancora una volta l’amministrazione da una pessima immagine di sé e della città». Intanto, sempre sulla linea B, è in corso la sostituzione integrale di scale mobili e ascensori nelle stazioni di piazza Bologna (dove è anche chiuso il cancello d’ingresso da viale delle Provincie) e Quintiliani, in questi ultimi casi senza chiusura del servizio passeggeri.
 

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