«Grazie, maresciallo Rocco», la lettera-omaggio dell’Aventino al comandante in pensione

«Grazie, maresciallo Rocco», la lettera-omaggio dell’Aventino al comandante in pensione
di Riccardo Tagliapietra
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Domenica 15 Novembre 2020, 00:00

Per tutti è il maresciallo Rocco. Il 21 novembre il comandante andrà in pensione e i residenti del quartiere hanno voluto salutarlo con una lettera commovente. Perché il luogotenente Francesco Rocco non è solo un militare. Ha un nome e un grado che ricorda quello della celebre fiction interpretata da Gigi Proietti che impersona il maresciallo dei carabinieri più famoso d’Italia, un militare sì a caccia di delinquenti, ma con una mano sempre tesa al prossimo. E così è Francesco, da 23 anni alla guida della stazione dei carabinieri dell’Aventino. Lui è diventato qualcosa di più di un semplice tutore dell’ordine. È un uomo che ha toccato i cuori di chi abita nel quartiere con i suoi modi gentili, ma soprattutto con un’attenzione particolare per gli “altri”.

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L’ANEDDOTO
Nemmeno il Covid ha fermato la sua perseveranza. «Qualche mese fa - ricorda Enrico Barbieri, uno dei portavoce dei residenti, vicepresidente degli Amici dell’Aventino, associazione storica del Rione Ripa - durante il lockdown, i bambini della scuola Santo Spirito erano rimasti a casa, come tutti, ma senza i libri. Nessuno di noi poteva muoversi. È stato allora che il maresciallo ha mobilitato la sua squadra, e casa per casa i militari hanno consegnato libri e quaderni ai ragazzi, permettendo così loro di continuare le lezioni a distanza senza grosse ripercussioni sullo studio».
Ma questa non è che una delle tante storie che, chi abita il quartiere (dall’Aventino, a San Saba a Testaccio) vuole raccontare, sfatando proprio il discusso mito che vede all’Aventino il “colle delle proteste”, l’espressione spesso usata dalla politica per definire quando in Parlamento la discussione si fa accesa (salire sull’Aventino). Qui di proteste nemmeno l’ombra. 
«Ogni estate il maresciallo Rocco e i suoi uomini nei due mesi in cui la città si svuota, vengono a suonare i campanelli nei palazzi - continua Barbieri - per aiutare chi resta solo». Anziani, disabili, ma anche famiglie in difficoltà. «L’estate scorsa i militari sono addirittura andati a fare la spesa per un anziano che oltre a essere rimasto senza un aiuto era anche in condizioni economiche difficili».
E ancora.

Un incendio il 21 novembre di tre anni fa (per una coincidenza, la stessa data in cui andrà in pensione il maresciallo) ha reso inagibile l’abitazione di una 80enne, Teresa. «Rocco non ci ha pensato due volte - continua Barbieri - e ha deciso di ospitare l’anziana a casa propria in attesa che l’appartamento della signora venisse reso agibile». Le storie continuano. C’è anche un giardino pubblico che porta il nome di un carabiniere, Romano Radici, ucciso dai terroristi nel 1981 vicino alla Piramide Cestia. «Ed stato proprio il maresciallo a proporre di intitolare il parco all’eroe e il quartiere l’ha seguito».


LA LETTERA
E così, l’idea della lettera dei residenti «per salutare un uomo e un amico», è venuta da sè. «Qui, da molto tempo, possiamo trascorrere la maggior parte delle nostre giornate in piena serenità e godere di uno dei tassi di criminalità più bassi della città, questo si deve in buona parte all’incessante lavoro di presidio e sorveglianza del territorio svolto dalle donne e uomini dell’Arma», scrive il portavoce dell’associazione, Alessandro Olivieri. «É con convinzione che vogliamo ringraziare il luogotenente Francesco Rocco al termine del suo prezioso servizio. La squadra che lui ha diretto in qualità di comandante è stata per noi un costante punto di riferimento e continuerà ad esserlo». Prima con il maresciallo, dalla prossima settimana con un semplice cittadino.

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