Roma, rifiuti mense e multe: il pignoramento scatta da 16 euro non pagati

Roma, rifiuti mense e multe: il pignoramento scatta da 16 euro non pagati
di Fabio rossi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Settembre 2019, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 15:36

Stretta sulle riscossioni di multe, imposte e tariffe arretrare - con ingiunzioni e possibili pignoramenti anche per crediti di poche decine di euro - ma anche possibilità di rateizzare i debiti per i cittadini in difficoltà economiche (fino a 72 mesi) e meccanismi di autotutela, in grado di permettere al Campidoglio di fermare le pratiche che rischino di creare ulteriori danni economici all’amministrazione.
 



Il nuovo regolamento generale delle entrate di Roma Capitale, approvato la scorsa settimana dall’assemblea capitolina, ha tra gli obiettivi una maggiore capacità e autonomia del Comune di applicare fermi amministrativi o iscrivere ipoteche e effettuare pignoramenti sui beni dei debitori, offrendo al contempo la possibilità ai contribuenti di pagare evitando le conseguenze negative dell’inadempimento.
Il cardine del nuovo regolamento è, ovviamente, la riscossione: uno dei principali punti deboli dell’amministrazione capitolina che, nel corso degli anni, ha accumulato miliardi di euro di crediti mai riscossi e in parte ormai inesigibili. Tante le voci interessate: in primis, ovviamente, le contravvenzioni elevate dalla polizia locale, sia per le violazioni al Codice della strada sia per il mancato rispetto di regolamenti comunali e ordinanze del sindaco; quindi le tariffe dei servizi pubblici erogati dal Comune: dalle rette delle mense scolastiche e degli asili nido, alle tasse per il trasporto scolastico, fino alla tariffa rifiuti. Ma anche le sottoscrizioni per gli impianti sportivi gestiti dal Campidoglio, le tasse per le manifestazioni turistiche, le tariffe dei servizi sociali.

Roma, assenti e presenti: on line il “registro” dei consiglieri capitolini

Quindi, si legge nella delibera, «per contrastare efficacemente l’evasione, l’elusione fiscale e qualsiasi altra modalità di inadempimento delle entrate locali, Roma Capitale collabora e promuove lo scambio di informazioni e le attività di controllo con la Guardia di finanza, l’Agenzia delle entrate, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’Agenzia del demanio, gli enti previdenziali e qualsiasi altro ufficio pubblico o pubblica autorità». Controlli specifici sono previsti anche da parte della polizia locale e da altri uffici del Campidoglio.
Una volta individuati i debitori, le norme approvate dal consiglio comunale prevedono «l’accertamento e la riscossione coattiva dei crediti tributari ed extra-tributari» quando il credito «sia superiore a euro 16». Quindi, basta una rata non pagata per la mensa scolastica per far scattare le possibili misure cautelari. L’amministrazione, a quel punto, può chiedere «l’iscrizione di ipoteca sui beni del trasgressore e dei soggetti obbligati in solido e l’autorizzazione a procedere, a mezzo di ufficiale giudiziario, al sequestro conservativo dei loro beni».
Di contro, è possibile «concedere, su richiesta del debitore nelle ipotesi di temporanea situazione di oggettiva difficoltà dello stesso, la ripartizione del pagamento delle somme dovute».
Si può normalmente arrivare fino a 24 rate ma «qualora il debitore si trovi, per ragioni estranee alla propria responsabilità, in una comprovata e grave situazione legata alla congiuntura economica, la rateizzazione può essere aumentata fino a 72 rate, con un importo minimo di 100 euro per ogni rata». Interessi e sanzioni a carico dei debitori possono inoltre essere ridotti, come prevede le legge, in caso di accertamento con adesione da parte del singolo cittadino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA