Cortei a Roma, il nuovo piano: stop alla linea morbida

Cortei a Roma, il nuovo piano: stop alla linea morbida
di Alessia Marani
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Lunedì 11 Ottobre 2021, 00:20

Il giorno dopo, quello degli arresti e dei primi - centinaia - identificati su cui potranno arrivare quantomeno dei daspo urbani dopo gli scontri di sabato al corteo “fuorilegge” dei No Green pass, si tratta già sul prossimo banco di prova sul fronte dell’ordine pubblico. Ci saranno già le prime novità, a partire dallo stop alla linea morbida adottata finora: non saranno più tollerati percorsi non autorizzati, qualsiasi forzatura sarà bloccata sul nascere. Saranno dislocati Nuclei mobili “di riserva” in numero maggiore, verrà rivisto il piano di tutela degli obiettivi sensibili. Intanto oggi sarà un’altra giornata a rischio.

Era già previsto, anche in aperta polemica con i sindacati maggiori (senza sconti nemmeno per la Cgil assaltata dai “soliti noti” di Castellino & Co.), lo sciopero generale indetto dall’Usb e dai sindacati di base per oggi. A partire dalle 10 protesteranno le aziende in crisi sotto al Ministero dello Sviluppo economico, il personale scolastico sotto le finestre del Miur in viale Trastevere e i lavoratori pubblici davanti Palazzo Vidoni. In contemporanea, dalle 10 sfilerà un corteo che alle 12,30 si concluderà in piazza Ss Apostoli, ai piedi di Palazzo Valentini. Gli stessi sindacati di base avvertono: «Saranno certamente presenti anche quanti respingono e contestano l’obbligo del Green pass». Del resto nelle stesse chat dei gruppi aderenti alla manifestazione di sabato, “IoApro” in testa, più di qualcuno afferma che «lunedì (oggi, ndr) silenziosamente saremo ancora in tanti». Mentre più apertamente i capi, galvanizzati dai numeri di piazza del Popolo, invitano a «non dormire, studiamo la prossima mossa», con un ammonimento funesto: «Blocchiamo l’Italia». Insomma, il rischio di nuovi infiltrati e violenti è alto. Ieri sera Forza Nuova rilanciava la «rivoluzione popolare» fino al 15 ottobre, mentre oggi alle 16 Matteo Salvini sarà a Ostia, al comitato pro-Michetti, altro appuntamento che desta attenzione.

Il 16 scenderanno in piazza i sindacati nazionali, il 22 manifestazione dei tassisti.

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Le misure

Questa volta, però, l’ordine pubblico non intende farsi trovare impreparato. In attesa di analizzare in sede di comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico in Prefettura buchi e note stonate di sabato, la Questura serra i ranghi. Innanzitutto a partire dal dispiegamento dei Nuclei mobili, ossia le squadre di riserva, che l’altro giorno sarebbero state assenti, come pure l’idrante arrivato più tardi. La linea soft adottata finora, è destinata a essere abbandonata: nessuno potrà più muoversi in ordine “sparso” o provare a trattare un percorso alternativo. Forzature saranno bloccate sul nascere. Non basta. Altro nervo scoperto la via di “fuga” imboccata dai manifestanti sabato per i viali non asfaltati di Villa Borghese. Quindi, sarà previsto, come già avviene per la sicurezza allo stadio, l’impiego di personale a cavallo e pattuglie appiedate. Infine, c’è la questione dell’idoneità di piazza del Popolo (potrebbe essere vietata? Sarà un argomento in discussione) e degli obiettivi sensibili: verrà aggiornato il piano “Strade sicure” con i militari dell’Esercito. 

L'appello

Trentotto i feriti tra le forze dell’ordine. Dalla Consap, Cesario Bortone, spiega che «i colleghi hanno saputo contemperare la reazione per la presenza di donne e bambini», e lancia «un appello a queste famiglie strumentalizzate: quando si verificano scontri la legge prevede che debbano abbandonare la protesta». Fabio Conestà del Mosap e Domenico Pianese del Coisp chiedono «mezzi, equipaggiamenti» non solo «solidarietà a parole». Mentre il Siap esorta: «Rispettateci da vivi». Per Italia Celere «superato ogni limite».

 

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