Passerelle, percorsi sotterranei e illuminazione notturna al led. Ci vorrà ancora un lungo anno, ma l’area sacra di Largo Argentina, sito dall’aura leggendaria, considerato il luogo dove venne pugnalato e ucciso Giulio Cesare nelle Idi di Marzo, si prende la sua rivincita. Fino ad oggi sito archeologico visto solo dall'alto, diventerà accessibile tra un anno con un nuovo progetto di musealizzazione. Entro la metà di maggio partono i lavori di sistemazione e allestimento del nuovo percorso di visita, con tanto di biglietteria predisposta nella Torre medievale del Papito, troppo a lungo lasciata ad un degrado diffuso e ora rivitalizzata. Un anno di lavori e l'apertura al pubblico, sulla carta, nella primavera del 2022. «L'area sacra di Largo Argentina sarà inserita nel circuito turistico del patrimonio di Roma», annuncia la sindaca Virginia Raggi che stamattina ha presentato il piano insieme all'Ad di Bulgari, Jean-Christophe Babin, mecenate illustre (con 1 milione di euro) al fianco del Campidoglio per questa operazione. «Una piccola annotazione - precisa la Raggi - l’oasi felina non si tocca, il percorso è stato fatto anche per salvaguardare i gatti più famosi di Roma, custodi silenziosi di questo patrimonio».
«Fino ad oggi siamo stati abituati a vedere l'area dall'alto - dice la Raggi - il sito non è in quota rispetto al piano stradale, e grazie a questi lavori saremo in grado di entrare per la prima volta.
IL PERCORSO
Ad illustrare il nuovo percorso di visita è la sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli. «Il percorso inizia dalla Torre del Papito medievale che accoglierà la biglietteria e uno spazio espositivo nel portico. Si scende nell'area attraverso un circuito di passerelle (comprensive di pedane elevatrici). Il tour permetterà la visione ravvicinata dei templi e dei numerosi reperti archeologici provenienti dagli scavi e dalle demolizioni che hanno interessato la zona tra il 1926 e gli anni Trenta del secolo scorso. Si entrerà anche in un percorspo al coperto in corripondeza del portico orientale dell’Area Sacra, oggi corrispondente alla parte situata al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini, con reperti sulla storia della piazza e del podio di tufo della Curia di Pompeo legata al Teatro e al luogo dove avvenne la morte di Giulio Cesare, ricordata dalle fonti come avvenuta ai piedi della statua di Pompeo. Lungo il percorso, il visitatore potrà seguire lo sviluppo storico dell’area sacra attraverso una serie di pannelli che ospiteranno reperti rinvenuti nell’area e pertinenti alle diverse fasi di vita del complesso.
Tra iscrizioni, frammenti di decorazioni architettoniche, terrecotte e resti di statue sarà possibile seguire le vicende del sito a partire dal III secolo a.C. fino alle demolizioni del ventennio fascista. Nel 2020 sono stati riposizionati i marmi della pavimentazione di età domizianea. La figura di Giulio Cesare aleggia indubbiamente su questo luogo. Cuore della storia (e del mito) è la porzione con i resti sul lato del Teatro Argentina: dove si consrva il podio alle spalle del cosiddetto Tempio D collegabile alla curia e alla statua di Pompeo. Gli scavi recenti hanno approfondito lo studio delle posizioni delle strutture connesse con la figura di Pompeo. «L' aspetto essenziale che nessuno dubuta oggi è che qualla parte di podio sia connessa con la storia di Giulio Cesare», commenta Maria Vittoria Marini Clarelli.
Il cantiere non interesserà la zona dell’Area Sacra in cui è ospitata la storica colonia felina di Largo Argentina.