Ipa di Roma, Scozzese: «Pensioni sicure». Raggi: «Lo scandalo non lo paghino i romani»

La giunta Gualtieri pronta a ripianare 20 milioni di euro

Roma Ipa, Scozzese: «Pensioni sicure». Raggi: «Lo scandalo non lo paghino i romani»
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 29 Dicembre 2021, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 10:37

Lo scandalo dell’Ipa di Roma scuote il Campidoglio. Rischiano di saltare le pensioni integrative di 23mila dipendenti comunali, dopo anni di prestiti di favore concessi a impiegati iper indebitati che poi non hanno restituito un euro, di bonus gonfiati ai travet e di college esclusivi in Gran Bretagna pagati dall’istituto ai figli dei top manager. La vice-sindaca di Gualtieri, Silvia Scozzese, che ha la delega al Bilancio, getta acqua sul fuoco: «Stiamo lavorando alla razionalizzazione dell’Ipa, ci sono tutte le condizioni per assicurare le pensioni integrative e tutti i servizi», spiega al Messaggero. L’ex sindaca Virginia Raggi, che ha commissariato l’istituto di previdenza nel 2017, mettendoci a capo Fabio Serini, revocato da Gualtieri poco prima di Natale, ieri ha raccontato su Facebook di avere lavorato in questi anni «in silenzio» per evitare di «vedere quello che sta avvenendo in questi giorni: dipendenti che si disiscrivono e che ritirano i loro soldi in una spirale di effetto panico che non fa altro che aggravare la situazione dell’ente». Per Raggi ora non deve essere il Comune a pagare «gli sperperi del passato, nessuno pensi a ricapitalizzare l’ente con soldi pubblici, ossia con le nostre tasse, si rischierebbe il danno erariale».


Le mosse del sindaco - La grana Ipa è sulla scrivania di Gualtieri da giorni. Per sminarla, ha affidato la pratica a Silvia Scozzese, assessora al Bilancio e super esperta di conti in rosso, per avere gestito come commissario il debito miliardario del Campidoglio. «Per quanto riguarda l’Ipa - dice Scozzese - agiremo con le necessarie azioni di razionalizzazione, che saranno presto avviate dal nuovo commissario». Cioè da Fabio Borgognoni, avvocato esperto di previdenza, appena piazzato al timone da Gualtieri. «Durante il precedente commissariamento, deciso dalla scorsa amministrazione - riprende la vicesindaca - l’Ipa ha subito un progressivo ridursi degli iscritti: dagli oltre 30mila del 2017 si è passati ai circa 21mila e 500 del 2021, dati di settembre». I contributi sono «calati del 21%». E dopo la sforbiciata ai prestiti concessi spesso a dipendenti iper indebitati e morosi, anche gli interessi attivi sono calati «del 67%». Secondo Scozzese, durante l’era grillina, «si è aggravata la situazione del patrimonio netto, passato da un deficit di oltre 44 milioni e 600mila euro nel 2017 a uno di oltre 51 milioni nel 2021». È la voragine che ha portato l’ex commissario Serini a scrivere alla Procura che «lo stato di insolvenza è altamente probabile». Tradotto: saltano le pensioni. 
Per la vicesindaca di Gualtieri c’è una strada per scongiurare il crac. «Partiremo da due priorità: la prima è completare l’approvazione dello statuto, che dovrà chiarire la natura giuridica dell’Istituto. È fondamentale per il risanamento». Se si chiarisse che l’Ipa è un’articolazione diretta del Comune, l’amministrazione potrebbe intervenire per ripatrimonializzarlo. Insomma, potrebbe versare nelle casse i soldi che mancano, per evitare la bancarotta. Chi sta seguendo la pratica in Comune, racconta che non verrebbero sborsati tutti i 51 milioni del maxi-buco, ma circa 20-30 milioni. Il resto arriverebbe dalla dismissioni degli immobili e dalla spending review. Cambierà, aggiunge Scozzese, «il modello di gestione dei servizi, in particolare di quelli sanitari, fondamentali per i dipendenti ma oggi gestiti con un modello ibrido: internalizzati ma affidati a lavoro interinale esterno che non produce equilibrio economico e in alcuni casi genera anche criticità sui servizi, oltre alla precarietà del lavoro». Molto probabilmente saranno esternalizzati. 
Raggi fa capire che è contraria al salvataggio dell’Ipa con i soldi dei contribuenti. «L’Ipa - scrive su Fb la grillina - prima del mio arrivo in Campidoglio, a causa di una gestione scellerata, favorita da alcuni sindacati, ha distribuito soldi come caramelle. Bonus, prestiti elargiti a impiegati già indebitati, vacanze per i figli dei dirigenti. Si parla di soggiorni all’Hilton di Sidney e viaggi a Palma di Maiorca». Con l’ex commissario Serini, è convinta Raggi, «avevamo avviato il risanamento e avevamo approvato un piano che in 7 anni avrebbe potuto risanare le casse». Se lo scandalo dei prestiti facili e dei viaggi viene fuori ora, spiega, è perché «ho lavorato in silenzio, per evitare l’effetto panico». Dopo l’inchiesta del Messaggero che ha rivelato almeno un decennio di mala-gestio, all’Ipa sono arrivate migliaia di chiamate e mail per cancellarsi e riavere i contributi.

Ma, assicurano in Campidoglio, le pensioni sono sicure.

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