Incendi Roma, inferno di fuoco sull'Aurelia: case evacuate, 35 intossicati. Nella Capitale 120 incendi

I primi focolai dalla tarda mattinata, poi il vento di scirocco ha propagato le fiamme

Incendio a Roma sull'Aurelia, esplodono 50 bombole gpl. Evacuato centro estivo: 15 intossicati, nube nera sul centro città (foto Reporter Montesacro)
di Moira Di Mario, Flaminia Savelli e Raffaella Troili
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Lunedì 27 Giugno 2022, 15:47 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 00:22

Nel quadrante nord la linea del fuoco è avanzata bruciando oltre 10 ettari di terreno lambendo palazzi, ville e centri sportivi. A sud della città, da Trigoria a Fiumicino, lo stesso copione: le fiamme per ore hanno divorato campi cotti dal sole arrivando fino alle strade e alle abitazioni. Intanto una cappa di fumo e fuliggine ha avvolto la Capitale. Una giornata ad altissima tensione per i vigili del fuoco disposti su più fronti. Tra le 14 e le 16, le autobotti erano concentrate sulla linea del fuoco più impegnativa, quella lungo via Aurelia.

Il rogo è divampato da un campo di sterpaglie all’altezza del civico 1053, in aperta campagna. Il vento ha poi soffiato forte spingendo le fiamme per 5 ettari. Prima verso la Monachina, dove ha raggiunto un deposito di camper distrutti dall’incendio. Poi ancora, verso il centro sportivo Le Palme. È avanzato ancora fino a Casalotti dove la situazione intorno alle 15.30 è diventata drammatica quando un lapillo ha centrato il gazebo all’ultimo piano di una palazzina al civico 43. Mentre, allo stesso tempo, prendeva fuoco il campo di pini e lecci a pochi metri dagli edifici. I vigili urbani di zona hanno chiuso via di Casalotti per consentire l’intervento dei vigili del Fuoco e degli uomini della Protezione Civile. Con i pompieri che contenevano le fiamme via terra e due elicotteri “Drago” che gettavano acqua dall’alto.

Intanto, i contadini con i trattori hanno scavato profondi solchi nel tentativo di rallentare l’avanzata del fuoco. Mentre i residenti di Casalotti, hanno attivato irrigatori e pompe d’acqua nei giardini per mettere in sicurezza le proprie abitazioni. Ma gli incendi sono divampati anche a Roma sud, sul litorale romano e ai Castelli. La situazione è stata tanto critica che in supporto dei pompieri sono intervenuti anche i carabinieri e gli agenti della polizia. Con un bilancio pesantissimo: 120 roghi divampati, di questi nove sono stati quelli con il fronte più ampio. Ancora: 35 sono state le persone intossicate, tra cui quattro poliziotti e tre pompieri feriti (Pomezia, Velletri, Ostia). Quindi disagi alla viabilità perché è stato necessario chiudere le strade per consentire l’ingresso e l’uscita dei mezzi di soccorso. A Ciampino infine, a causa del fumo denso sono stati dirottati gli aerei verso lo scalo di Fiumicino. 

 

DA ROMA SUD AI CASTELLI 
A Roma sud l’allarme è scattato intorno alle 15 lungo la carreggiata esterna del Gra, all’altezza dello svincolo Lopez – Parco de Medici, al chilometro 59. È stata subito disposta la chiusura della strada con inevitabili ripercussioni sul traffico. Un altro rogo di sterpaglie è partito intorno alle 15.30 da un campo lungo la via Pontina Vecchia con un’alta colonna di fumo nero e denso che ha causato problemi alla viabilità. A Trigoria l’emergenza è scattata poco dopo le 16 mentre, negli stessi minuti, è scattata la richiesta di intervento lungo la via Laurentina all’altezza di via Nazareno Strampelli. Nel tardo pomeriggio le fiamme si sono avvicinate anche allo scalo di Ciampino. Pure in questo caso, un rogo di sterpaglie che si è acceso a quattro chilometri dallo scalo. È stato necessario dirottare alcuni voli nello scalo di Fiumicino fino a quando - intorno alle 21 - la situazione è tornata alla normalità. Nelle operazioni di spegnimento di un rogo a Pomezia, un pompiere è rimasto ferito. Un altro fronte del fuoco si è acceso in diversi punti dei Castelli romani: a Marino lungo la via Nettunense e sui terreni di via Paganini dove sono intervenuti numerosi mezzi antincendio e la polizia Municipale. Le fiamme, che hanno pericolosamente lambito le abitazioni presenti, si sono sviluppate tra via Pallotta e via Colonna. Infine l’area boschiva vicina a Monte Compatri. E lungo via Anguillarese arrivando vicino al Centro di Ricerca Enea Casaccia, dove vengono anche raccolti rifiuti radioattivi. I dipendenti sono stati fatti uscire, messi in sicurezza e allontanati. 

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