Dopo averne curato la ristrutturazione, l'uomo si faceva rilasciare una procura speciale per la vendita, realizzando cospicui guadagni che non dichiarava al Fisco.
In altri casi, la proprietà degli immobili veniva trasferita «sulla carta» a cinque società costituite appositamente in Croazia, Romania e Regno Unito, riconducibili allo stesso imprenditore, usate come «schermo» per evitare l'imposizione dei canoni di locazione percepiti in Italia. I proventi degli affari, pari a oltre 6 milioni euro e mai dichiarati al fisco, sono stati reimpiegati nell'acquisto di altre unità immobiliari, permettendo all'uomo di accumulare un cospicuo patrimonio. Sulla base di quanto ricostruito dai Finanzieri, il Tribunale di Velletri, su proposta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo dei beni riconducibili all'indagato, finalizzato alla successiva confisca.
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