Roma, assessori e amministratori: 15 cambi per quattro anni sull'altalena

Il Campidoglio
di Fabio Rossi
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Martedì 1 Dicembre 2020, 13:33

Quindici avvicendamenti tra assessori, dal 2016 a oggi, tra cui la poltrona di vicesindaco (passata capo da Daniele Frongia a Luca Bergamo). Ma anche un capo di Gabinetto, due nuovi vertici alla polizia locale (con il terzo in arrivo), sei manager cambiati all'Ama (in vari ruoli) e sette all'Atac. L'amministrazione di Virginia Raggi in Campidoglio, nei primi quattro anni e mezzo di consiliatura, non è certo stata caratterizzata dalla stabilità degli incarichi.

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Le dimissioni del comandante dei vigili urbani, Stefano Napoli, sono soltanto l'ultimo capitolo di una serie infinita di cambiamenti a tutti i livelli (apicali) di Palazzo Senatorio e delle aziende municipalizzate.

Tra gli assessorati più "scomodi" quello all'ambiente, ora guidato dove l'addio di Pinuccia Montanari ha fatto seguito a quello di Paola Muraro: ora, dopo un lungo interim della sindaca, le deleghe si sono doppiate tra Katia Ziantoni(rifiuti) e Laura Fiorini (verde). Al bilancio, invece, si sono alternati Marcello Minenna, Andrea Mazzillo e Gianni Lemmetti. Tra gli addi più pesanti, nella prima fade della sindacatura, anche quelli di Paolo Berdini (urbanistica), Massimo Colomban e Alessandro Gennaro (partecipate) e Adriano Meloni (commercio). Un anno fa l'ultimo maxi-rimpasto di giunta: via Laura Baldassarre (politiche sociali e scuola), Flavia Marzano (innovazione), Rosalba Castiglione (patrimonio) e Margherita Gatta (lavori pubblici), dentro Pietro Calabrese, Valentina Vivarelli al Patrimonio e Veronica Mammì. E non va meglio nelle aziende: all'Ama, per esempio, dal 2016 nei ruoli di vertice si sono alternati Daniele Fortini, Alessandro Solidoro, Antonella Giglio, Lorenzo Bagnacani, Massimo Bagatti e Paolo Longoni e Stefano Zaghis.

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«È da oltre 50 mesi che la sindaca Raggi governa improvvisando la Capitale d'Italia, quasi all'insegna dell'avanti il prossimo - attacca il leader di Azione, Carlo Calenda - Un'incapacità e una inadeguatezza senza pari che i romani scontano tutti i giorni, dai trasporti, al decoro, dalla raccolta dei rifiuti alla sicurezza».

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