Roma, ai Fori imperiali spunta la testa del giovane Augusto

Roma, ai Fori spunta la testa del giovane Augusto
di Laura Larcan
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Sabato 12 Dicembre 2020, 10:00

L'addio a via Alessandrina si è concluso. I Fori Imperiali cambiano (in parte) aspetto, fanno riaffiorare dalla terra nuove scoperte come una monumentale testa di Augusto d'età giovanile, appartenente ad una statua di oltre due metri, svelano la piazza del Foro di Traiano e riaccendono i riflettori sull'archistar dell'antichità Apollodoro di Damasco. La demolizione dei primi sessanta metri della storica strada pedonale lungo il Foro di Traiano, parallela a via dei Fori Imperiali, ha scritto la parola fine, anche se la Sovrintendente capitolina Maria Vittoria Marini Clarelli spera di continuare gli scavi per il resto della strada che costeggia il Foro di Augusto. Si può parlare di impresa archeologica, preceduta da anni di controversie, debuttata nel 2014 (con il progetto dell'ex sindaco Ignazio Marino). A sostenerla, i fondi dell'Azerbaigian: oltre 1 milione di euro. Eliminato il manto stradale, gli archeologi hanno ricongiunto l'emiciclo dei Mercati di Traiano con la piazza del Foro di Traiano. La nuova porzione di area scoperchiata rientrerà nel percorso di visita unito dei Fori Imperiali, con ingresso dalla Colonna Traiana al Foro Romano (anche se attende ancora la speciale passerella pedonale ormai progettata da anni).


LA SORPRESA
L'ultima sorpresa l'ha riservata una testa ritratto di Augusto, alta 43 centimetri, monumentale nella sua fattura marmorea ad echeggiare l'indole da guerriero.

Le ciocche dei capelli incorniciano il volto segnato da occhi sporgenti, guance scarne, labbra carnose. Ancora un gioiello, dopo la testa di Dioniso con le sue morbide ciocche di capelli scolpite intorno al volto e il busto del guerriero Dace entrambi scoperti nel 2019.

 

Dalla terra sono riemersi anche altri elementi decorativi (restaurati sotto il coordinamento di Anna Maria Cerioni) che testimoniano la grandezza del Foro di Traiano: ben sessanta frammenti di un rilievo del colossale fregio con le armi dei vinti (i Daci) e dei romani (vincitori), che probabilmente decorava la Basilica Ulpia: «Simbolicamente riconducono alla pace raggiunta da Traiano con la conclusione delle guerre in Dacia», dice Parisi Presicce.

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CAPITELLI
Spiccano poi frammenti di figure di Daci che decoravano il fregio. Ancora, capitelli, architravi, colonne, ma soprattutto un grande frammento scolpito a rilievo su entrambi i lati: su un verso compaiono figure con lunga tunica, mantello e calzari, sull'altro lato si vedono zampe di animali. Forse una processione sacrificale. Tutti di altissima qualità. Saranno destinati al Museo dei Fori. I lavori hanno avuto un'accelerata dal 2018 e si sono conclusi pochi giorni fa. Una conclusione tenuta a battesimo ieri dalla sindaca Virginia Raggi insieme all'ambasciatore dell'Azerbaigian Mammad Ahmadzada, al vicesindaco Luca Bergamo e allo staff della Sovrintendenza capitolina. Come ha ricordato la direttrice del parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo: «Il progetto restituisce nella sua interezza il Foro di Traiano».


L'ARCHISTAR
La rimozione di Via Alessandrina ha il pregio di «restituire - spiega la Marini Clarelli - la spazialità della piazza del Foro di Traiano, creazione di Apollodoro di Damasco, affermatosi nell'epoca di Traiano, caduto poi in disgrazia sotto Adriano forse per un dissidio sul Tempio di Venere e Roma». L'imperatore bizantino Costanzo II nel 378, in una visita a Roma, definì questo Foro «degno della considerazione degli dei». Poi il declino, l'oblio, la costruzione del quartiere Alessandrino nel 500 per volere del cardinal Bonelli. «Solo con i francesi di Napoleone all'inizio dell'800 era cominciato il recupero di quest'area», precisa Parisi Presicce annunciando per i primi mesi del 2021 una mostra per i 200 anni dalla morte di Napoleone. Ancora più ambizioso sarà la ricostruzione della Basilica Ulpia del Foro di Traiano: «Il progetto è pronto. Nei primi mesi del 2021 sarà possibile affidare i lavori», dice Presicce.

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