Roma, polemica sul festival palestinese: si dimette assessore municipale

Roma, polemica sul festival palestinese: si dimette assessore municipale
di Stefania Piras
3 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Ottobre 2020, 16:35
Terremoto nella giunta Pd del Municipio II di Roma. In polemica con la scelta della minisindaca Francesca Del Bello di patrocinare il festival sulla Palestina che comincia oggi al Verano, l'assessore alla cultura e alla Memoria Lucrezia Colmayer ha protocollato le sue dimissioni dalla giunta municipale. «Il patrocinio è incompatibile con la mia storia e visione politica e rende impossibile la mia permanenza in Giunta», scrive Colmayer.

Sono almeno due settimane che nel Pd capitolino è scoppiata la polemica sul festival che si terrà a San Lorenzo, quartiere sensibile al tema mediorentale (dal 2005 ospita in via dei Sabelli una targa in memoria di Arafat). A pochi passi, nello stesso municipio sorge anche un altro quartiere dove è molto forte la presenza della comunità ebraica (Piazza Bologna) con un tempio sorvegliato h24 e un progetto in via Torlonia, fermo da tempo, di museo della Shoa. 

Accordi di Abramo/ La strana pace che non ferma le ostilità tra Paesi rivali

A sollevare la polemica, la presenza nel festival del movimento di boicottaggio di Israele che ha provocato le reazioni della comunità ebraica. «Il patrocinio del II Municipio a un'iniziativa che vede la presenza del movimento di boicottaggio di Israele (Bds) è inaccettabile e pericoloso. Il movimento di boicottaggio, nega allo Stato Ebraico il diritto ad esistere ed è legato ai movimenti terroristici di Hamas e Al Fatah. Così come dichiarato nella definizione di antisemitismo dell'Ihra, adottata dal nostro governo su input di tutti i partiti politici e come stabilito dai parlamenti di Francia e Austria questo movimento è antisemita. Con questa scelta il Municipio sta legittimando l'odio antiebraico», dichiara in una nota la Comunità Ebraica di Roma.

<h3>Le reazioni<h3>
Il Pd non si è scomposto e ha diramato una risposta attraverso il segretario Andrea Casu.
Una posizione condivisa anche dal Pd del Municipio II: 
«Il Partito Democratico si batte ogni giorno per costruire un futuro di pace in Medio Oriente, attraverso il principio due popoli, due stati, due democrazie. Ogni iniziativa che appoggia le istanze BDS è incompatibile con il nostro impegno: chi si batte per affermare il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni niente ha a che vedere con i valori dei democratici»

Evidentemente non è bastato perché i maldipancia e i distinguo sono tanti, culminati nelle dimissioni di Colmayer. Uno dei primi democratici a sollevare dubbi sul patrocinio è stato Aurelio Mancuso con un post su Fscebook. «Bei tempi - ha scritto - quando le amministrazioni di sinistra patrocinavano iniziative per la pace invece che manifestazioni di incitamento all’odio e al boicottaggio di Israele. Accade, quindi, che nel 2020 in presenza di un conflitto pluridecennale in medioriente, la cui non soluzione sta certamente in errori enormi delle classi dirigenti palestinesi e da politiche, che non condivido, dell’attuale governo israeliano, si sostenga una quattro giorni per demonizzare il “cattivo” Stato degli ebrei. Il Municipio II, con la sua presidente Francesca Del Bello, può benissimo avvallare datate e furbesche operazioni politiche mimetizzate da evento culturale, a me rimane solo da sottolineare che il Pd è contrario rispetto alle campagne di boicottaggio di Israele (BDS), e per fortuna, altrimenti non ne farei parte».

«Promuove il boicottaggio di Israele»: espulso il direttore di Human Right Watch

Nella stessa direzione va Italia Viva. «Riteniamo che non si dovrebbe avallare la partecipazione del movimento di boicottaggio di Israele (Bds) al festival sulla Palestina prevista a partire da stasera in II Municipio. Raccogliamo, quindi, e facciamo nostre le preoccupazioni della Comunità Ebraica di Roma», scrivono in una nota Marco Cappa ed Eleonora De Santis, coordinatori Italia Viva Roma. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA