Roma, i progetti del Campidoglio per puntare a Expo 2030: nuova metro a Tor Vergata

Gualtieri e Ratti lanciano la corsa a Dubai: «Una sfida decisiva per cambiare la città»

Roma, i progetti del Campidoglio per puntare a Expo 2030: nuova metro a Tor Vergata
di Francesco Pacifico
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Venerdì 4 Marzo 2022, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 19:03

DUBAI - «Vi sorprenderemo tutti». La macchina dell’Expo da ieri è ufficialmente partita. Con Roberto Gualtieri, volato fino a Dubai dove si tiene l’ultima edizione dell’esposizione, per annunciare il logo e il sito internet del progetto romano e ufficializzare che la Capitale vuole tenere l’evento e costruire i padiglioni a Tor Vergata. La missione è servita anche per dare il la alle attività di lobbying (è stato strappato l’appoggio del Giappone), ma a ben guardare il Campidoglio e il governo sono ben oltre la fase di promozione e hanno già delineato gli interventi da fare in questo pezzo della periferia est della città: una bretella per collegare le metropolitane A e C tra Anagnina e Torre Angela, visto che la zona è collegata molto parzialmente; una riforestazione per separare l’autostrada dal locale Policlinico. Soprattutto il completamento della vela di Calatrava.

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Proprio a margine della presentazione negli Emirati Arabi, Gualtieri infatti ha spiegato: «Stiamo già discutendo le soluzioni con il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini.

C’è il progetto di riconnettere, di costruire un collegamento tra le due fermate in zona, anche per mettere in rete con fermate apposite le varie eccellenze come il Policlinico universitario, la sede del Cnr o quella della Banca d’Italia, che sparse come sono appaiono delle monadi».

 

LA ROAD MAP
Ma non è l’unico progetto che riguarda Tor Vergata, che già durante il Giubileo del 2025 ospiterà i raduni dei pellegrini. «Con il Demanio stiamo lavorando sulla Vela di Calatrava: pensiamo di completarla. Era nata con una vocazione sportiva, ma sarà rigenerata e avrà un’altra funzione». Più in generale il sindaco guarda all’appuntamento del 2030 per «una rigenerazione diffusa» della città, che non vuol dire “Expo diffuso”, cioè su più quartieri come proposte al Bie Virginia Raggi. «Ci deve essere una spinta in tutta le aree della Capitale. Il piano integrato urbano riguarderà anche Tor Bella Monaca. Voglio coinvolgere tutte le università assieme a quella di Tor Vergata e l’area dei Fori che sarà pedonalizzata, mentre i padiglioni che costruiremo o saranno riutilizzati oppure i loro materiali saranno riciclati».

Un’idea quest’ultima già applicata da Carlo Ratti, l’archistar che ha progettato il padiglione italiano a Dubai e che guiderà il pool di designer che delineerà l’area di Tor Vergata nel progetto definitivo da presentare al Bie entro il 2023.

«Il Bureau des expositions chiede ai Paesi che si candidano un futuro per i padiglioni che non vengono abbattuti. Ci siamo resi conto che un grande motore di sviluppo è stato la conoscenza. È andata così ad Oxford, a Boston con il Mit e anche a Milano si sta seguendo questa strada. A Tor Vergata, dopo l’Expo, potrebbe sorgere la città della conoscenza: perché dopo i centri di ricerca, di solito arrivano i migliori studenti, poi i brevetti, gli investimenti dei fondi chiusi e infine le start up». Cioè le aziende.

Tornando alla presentazione di ieri, Gualtieri ha detto che con l’Expo Roma «si misurerà quotidianamente con le sfide che essere una grande metropoli si deve porre, partendo dalla rigenerazione urbana». Con lui anche gli assessori al Commercio Monica Lucarelli - «Expo è la chiave giusta per aprire la porta del futuro» - e ai Grandi eventi e allo Sport, Alessandro Onorato: «Sarebbe il rilancio definitivo dopo il Giubileo del 2025 e i grandi eventi che porteremo nella Capitale nei prossimi anni». Sempre ieri è stato annunciato che Lavinia Biagiotti sarà vicepresidente del comitato promotore ed è stato presentato il logo della manifestazione: un arco blu, che ricorda quello di Costantino e vuole essere un simbolo di accoglienza e trasformazioni. Realizzato da M&C Saatchi (valore 30mila euro) è anche su tecnologia Nft, per diventare a tutti gli effetti un pezzo unico di arte digitale.
 

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