Roma, allarme movida violenta: «I ragazzi pensano di vivere in una fiction»

Roma, allarme movida violenta: «I ragazzi pensano di vivere in una fiction»
di Alessia Marani
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Domenica 9 Giugno 2019, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 09:55

Un piano speciale per fermare la movida violenta in tutta Roma. Lo aveva caldeggiato l'ex prefetto Paola Basilone su input della quale, nell'estate del 2017, dopo altri fattacci avvenuti in altri locali sempre all'Eur - il quartiere dall'architettura razionalista che per i grandi spazi meglio si presta a ospitare musica ed eventi - aveva fatto sedere a un unico tavolo gestori delle discoteche e agenti del commissariato Esposizione, allora diretto da Filiberto Mastrapasqua. Ne era nato un lungo lavoro di prevenzione, con la formazione di buttafuori, il collegamento diretto con un gruppo di ispettori ad hoc pronti a intervenire e una selezione ancora più drastica della clientela.

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PROTOCOLLO E MOD
Ma l'accordo sperimentale è entrato stabilmente in vigore solo con tre dei locali attorno all'obelisco, mentre un altro protocollo che avrebbe dovuto coinvolgere anche le due discoteche dove sabato notte sono iniziate le discussioni che hanno portato al ferimento di cinque persone e all'arresto di due giovani in via delle Tre Fontane e in via di Val Fiorita, sarebbe partito con l'inizio dell'estate. L'appuntamento per la firma era fissato a giovedì prossimo. Troppo tardi. Nel frattempo la Questura ha comunque predisposto dei mod, nuovi moduli operativi dedicati al controllo della città, alcuni dei quali destinati nei fine settimana alla movida ed effettuati prevalentemente dai commissariati.

FINTE ASSOCIAZIONI CULTURALI
Dopo la tragedia nella discoteca di Corinaldo, nelle Marche, nella quale morirono sei persone, a Roma si tenne una riunione ad hoc del comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico in Prefettura. L'idea era quella di sperimentare a più largo raggio il modello Eur. Ma non sempre è stato facile. Uno degli ostacoli è dato dalla natura dei locali, spesso discoteche mascherate da associazioni culturali e quindi esenti dal rispetto di certi standard di sicurezza. E poi c'è l'imponderabile: «Molti ragazzi oggi si comportano come fossero in una fiction in cui tutto si regola con la violenza - spiega uno dei gestori dell'Eur già firmatari del protocollo - Di certo, però, bisogna sapere investire nella prevenzione con più selezione all'ingresso e addetti qualificati e professionali». Il piano della Prefettura resta da completare.

LE FAIDE
Ma che cosa succede nelle folli notti romane condite da armi, alcol, droga? Non è un problema che riguarda solo l'Eur. A gennaio due fratelli di Tor Bella Monaca, completamente ubriachi, furiosi perché due buttafuori senegalesi della discoteca Qube, al Portonaccio, non li avevano fatti entrare, sono risaliti sulla loro Mercedes Classe B e hanno puntato i due addetti alla sicurezza, tentando di investirli ripetutamente. Una scena agghiacciante ripresa dalle telecamere del locale. I due fratelli, braccati, si costituiranno successivamente.
Si sono presentati in polizia accompagnati dagli avvocati anche i due giovani di Acilia che, a febbraio, spararono «per sbaglio» all'Axa alla giovane promessa del nuoto Manuel Bortuzzo, rimasto paralizzato alle gambe. Prima di sparargli da un motorino in corsa urlando e ridendo come pazzi avevano partecipato a una rissa in un pub di piazza Eschilo dove uno di loro le aveva promesse al rivale: «Vado a prendere il pezzo e ti sparo». Nel locale, quella notte, informative della Finanza raccontano della presenza di rampolli vicini ai clan Guarnera e Iovine in lite. Dopo è scoppiato il Far West. Nella notte tra il 18 e il 19 maggio, una studentessa di vent'anni viene stuprata da tre giovani in un angolo buio e appartato all'esterno della discoteca Factory, a Ponte Milvio. Durante i controlli della Polizia amministrativa viene fuori che anche al Qube si verificarono violenze, mai denunciate. Il locale nei mesi scorsi è stato chiuso, così come una sospensione è scattata per il pub di piazza Eschilo e la licenza è stata revocata al Factory.

LE VERIFICHE IN CORSO
I controlli della Amministrativa non si fermano. L'altro giorno è stata sospesa la licenza alla Rambla di Maccarese, dove il primo maggio era scoppiata una maxi-rissa durante la quale erano spuntati i coltelli. Le verifiche proseguiranno su tutto il litorale romano dove la movida si sta, in parte, per spostare.
 

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