Rifiuti Roma, nuova emergenza: e venerdì sciopero raccolta. Cassonetti pieni da Trastevere al quartiere Africano

Rifiuti Roma, nuova emergenza: e venerdì sciopero raccolta. Cassonetti pieni da Trastevere al quartiere Africano
di Laura Bogliolo e Francesco Pacifico
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Martedì 25 Maggio 2021, 00:40 - Ultimo aggiornamento: 02:02

Emergenza mai finita nella raccolta dei rifiuti per la mancanza di impianti nella Capitale e venerdì ci sarà un ulteriore stop a causa dello sciopero dei netturbini, una agitazione che arriva in una situazione già di allerta, mentre le strade della Capitale in alcuni quartieri si riempiono di sacchetti non raccolti. Da Trastevere al quartiere Trieste, il ritiro dell’immondizia continua ad arrancare, mentre i camion fuori dai Tmb restano bloccati in lunghe file perché lo spazio per i rifiuti è sempre meno. Cassonetti stracolmi ieri ad esempio in via Ettore Rolli, o viale Eritrea e viale Libia. Criticità anche a Settebagni dove c’è il porta a porta in particolare in via Sant’Antonio. In una città dove la precarietà del ciclo dei rifiuti domina la raccolta, lo sciopero di venerdì contribuirà a determinare sempre di più una situazione di emergenza: ci sarà lo stop alla raccolta dal primo turno di venerdì 28 maggio, fino alle 4.30 del giorno successivo. 

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La lettera

E intanto l’amministratore delegato di Ama, Stefano Zaghis, si è visto costretto a inviare una lettera alla Regione nella quale parla di «criticità nelle attività di raccolta rifiuti nel territorio di Roma Capitale a causa della riduzione nella disponibilità ricevuta dagli impianti regionali ed extraregionali».

In poche parole, non ci sono impianti disponibili, nel Lazio e nel resto d’Italia, dove mandare la spazzatura. Quindi ecco la conferma che la crisi è vicina: «Alcune imminenti criticità nelle operazioni di raccolta dei rifiuti urbani indifferenziati nel territorio di Roma Capitale che potranno accadere nelle prossime settimane». In realtà, le difficoltà sono già avvenute e i romani sono costretti a passare davanti ai cassonetti stracolmi già da tempo. Ama, viste le criticità, ha chiesto «di consentire dal 24 maggio al 20 giugno 2021 l’incremento della trasferenza e del trattamento per il nostro Tmb di Rocca Cencia». Richiesta respinta, perché l’impianto lavora in misura ridotta e per aumentare la capacità di trattamento dei rifiuti dovrebbero essere svolti ingenti lavori come ha imposto la magistratura. Lo scenario, insomma, è preoccupante. Dopotutto con la riduzione di conferimenti nei due Tmb di Malagrotta, il giro della raccolta rallenta gravemente. Lo scorso venerdì, la sindaca Virginia Raggi, in un vertice in Prefettura ha chiesto la riapertura dell’impianto di Colleferro e di sbloccare il quinto bacino a Roccasecca. Anche qui ricevendo un no. Intanto proprio oggi, il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato dal Comune contro l’ordinanza regionale che gli imponeva di indicare un sito per la discarica e di fare, quindi, un piano impiantistico. Una richiesta in pratica di «autosufficienza» che invece è stata rifiutata dal Comune evitando così di essere commissariato sui rifiuti. 

 


La scelta

In Regione aspettano solo il giudizio dei magistrati amministrativi, spingono su Ama per trovare nuovi sbocchi e ricordano che uno o più Tmb e una o più discariche di Ama comporterebbero un 20 per cento in meno di spesa per i romani sul fronte della Tari. È sufficiente, infatti, ricordare che Ama lo scorso anno ha speso oltre 140 milioni di euro per i rifiuti indifferenziati trattati da fornitori privati. Intanto ieri Ama faceva sapere che «le attività di igiene urbana si stanno svolgendo regolarmente nei vari quadranti cittadini: solo nelle giornate comprese tra il 13 e il 19 maggio, i mezzi Ama hanno raccolto e avviato a trattamento oltre 18 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati».
 

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