Roma, il piano del Viminale per fermare spaccio e rapine: «In periferia 2 nuovi commissariati»

Fiori sul marciapiede dove è stato ucciso Luca Sacchi
di Michela Allegri Alessia Marani
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Giovedì 31 Ottobre 2019, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 10:08
Incrementare la sicurezza nelle periferie, aprendo nuovi commissariati e stazioni dei carabinieri. Altri agenti in arrivo, interventi mirati contro spaccio e furti, aumento della vigilanza sui mezzi pubblici e davanti alle scuole. Migliorare il sistema di videosorveglianza: introdurre nelle strade telecamere ad alta risoluzione, in grado di leggere le targhe e con visione notturna. Sono i punti del nuovo piano sicurezza per Roma, annunciato dal prefetto Gerarda Pantalone e che rientra nel progetto del Viminale che riguarda tutta l'Italia, in primis la Capitale. La riorganizzazione dei commissariati è uno dei capitoli più importanti: è necessario riordinarne la disposizione e aprirne di nuovi, tenendo conto dell'estensione aggiornata della città. Perché a Roma i confini geografici e criminali cambiano in continuazione. I quartieri si estendono, si allargano. E le bande si spostano. Quindi è necessaria una riorganizzazione logistica dei controlli, da effettuare periodicamente. Il nuovo piano sicurezza prevede l'accorpamento di alcuni commissariati vicini, come Appio e San Giovanni. Nel progetto rientra anche l'apertura di un commissariato a Est - Corcolle -, per riempire il vuoto di controllo nell'area tra il Casilino e Tivoli. Lo stesso discorso vale a Roma sud, tra i quartieri Torrino, Malafede e Infernetto. Un altro punto del piano riguarda il personale: nella Capitale stanno per arrivare circa 50 poliziotti con ruolo operativo, mentre un altro centinaio, tra ispettori e agenti, entro dicembre, approderà nei commissariati. A Tor Cervara, inoltre, a giorni, ci sarà l'apertura della seconda sezione Volanti. «Era ora che si rimettesse mano alla disposizione dei Commissariati - commenta Massimiliano Cancrini del Sap - In passato si è andati in maniera contraria, chiudendo distaccamenti. Come nel caso del commissariato di Centocelle, a favore di Prenestino».
I DATI. Del piano sicurezza e della situazione della Capitale ha parlato anche il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. «La Direzione centrale per i Servizi antidroga coordina al momento 31 indagini che riguardano la Capitale», ha detto la titolare del Viminale rispondendo a un'interrogazione presentata da una delegazione di parlamentari di Fi, tra Davide Bordoni, Maurizio Gasparri, Annagrazia Calabria e Maria Spena. I parlamentari hanno anche incontrato il prefetto, chiedendo una task force operativa per contrastare lo spaccio, «ripristinando anche il poliziotto di quartiere». «Nel primo semestre 2019 - ha aggiunto la Lamorgese - sono state sottoposte a verifica 43mila persone, circa 900 locali, più di 22mila veicoli veicoli. Con una recente direttiva ai Prefetti ho dato nuovo impulso all'azione di contrasto allo spaccio». Misure che a Roma comportano il presidio delle piazze di spaccio e dei quartieri della movida, controlli straordinari in aree sensibili - trasporto, parchi, luoghi di aggregazione -, la sinergia tra Prefettura e Osservatori territoriali. Ci sono poi il piano Scuole sicure - con il coinvolgimento di istituti scolastici nella lotta alla droga -, l'incremento dei daspo urbani e il divieto di accesso e di stazionamento negli esercizi pubblici per chi sia stato condannato per stupefacenti.
 
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