Scoperta una centrale della droga: i pusher “protetti" dalle telecamere

Scoperta una centrale della droga: i pusher “protetti" dalle telecamere
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Domenica 20 Gennaio 2019, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 14:54
Avevano scelto un appartamento di vicolo San Barnaba, in zona Marranella, a Roma, per mettere in piedi una vera e propria base di spaccio, con tanto di sofisticato impianto di videosorveglianza. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Centro e della Compagnia Casilina in una abitazione, dove tre cittadini cinesi, due donne di 28 e 29 anni e un uomo 22enne, sono stati arrestati, con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Pochi minuti prima, i carabinieri avevano notato il 22enne cinese, all'interno del cortile dello stabile, mentre effettuava uno scambio con un connazionale. Intervenuti immediatamente, i militari hanno rinvenuto una dose di shaboo ancora tra le mani dell'acquirente. Risaliti all'appartamento usato dal 22enne, i Carabinieri hanno fatto scattare il blitz e durante la perquisizione, hanno sorpreso le due connazionali pusher mentre confezionavano e suddividevano altri dosi, sequestrando più di 100 grammi di shaboo puro, e circa 5 mila euro in contanti, ritenuti provento dell'illecita attività. Accanto alla porta d'ingresso dell'appartamento, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato un monitor Lcd, collegato in remoto tramite connessione wifi, con le tre telecamere, munite di fotocellule a infrarossi che permettevano di rilevare la presenza di persone, nell'androne dello stabile e sul pianerottolo dell'appartamento, in modo da poter controllare l'arrivo delle forze dell'ordine.

IL BLITZ
Nel corso delle operazione, i Carabinieri hanno scoperto che l'appartamento era subaffittato irregolarmente, ad almeno altri 10 cittadini cinesi e tra i presenti, i militari hanno trovato 3 connazionali, sprovvisti di permesso di soggiorno e quindi irregolari sul territorio nazionale, per cui è stato denunciato in stato di libertà il proprietario dell'immobile, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Lo stupefacente, corrispondente a circa 1.000 dosi, immesso sul mercato avrebbe fruttato circa 50 mila euro, data la purezza della sostanza. Dopo l'arresto, i 3 sono stati accompagnati in caserma dove saranno trattenuti in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo, al termine del quale il Giudice, ha convalidato l'arresto, e ha disposto di associarli in carcere, data la gravità della loro condotta e i loro precedenti penali. Le due donne ora si trovano nel carcere di Rebibbia, mentre il 22enne è stato accompagnato presso il carcere di Regina Coeli.
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