Roma, incuria e lavori fermi: quartieri in abbandono. La mappa del degrado

Roma, incuria e lavori fermi: quartieri in abbandono. La mappa del degrado
di Stefania Piras
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Venerdì 4 Settembre 2020, 00:41

Dalle panchine monumentali di piazza Navona fino al parcheggio del Terminal Anagnina. Dal tronco marcescente che aspetta una rimozione dal 2018 agli alberi piantati male che hanno stravolto i marciapiedi a Vitinia. La città cresce, imponente, e l’incuria allunga e infila i suoi tentacoli nella quotidianità dei romani. 

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UFFICIO AD HOC
È stato persino creato un ufficio ad hoc per combattere il degrado a Roma, è l’Ufficio Decoro che da solo giustifica l’impossibilità di curare tutto e restituire almeno un po’ di vivibilità. A capo dell’Ufficio la prima cittadina Virginia Raggi ha scelto di nominare un carico da novanta: l’ingegner Roberto Botta, vice direttore generale del Campidoglio, a dimostrazione che serve una regia per una maxi operazione di pulizia della Capitale. E così lui ha convocato tutte le amministrazioni municipali per raccogliere segnalazioni di degrado e intervenire. Sul tavolo ci sono pochi spicci: quarantamila euro a municipio. Il piatto piange. 

E piangono pure i vari assessori al verde e ai lavori pubblici che si sono trovati a rispondere a quella convocazione e dovranno indicare tre opere di decoro. «Voi rifate le strade e noi ci aggiungiamo i fiori», questo il senso dell’operazione decoro avviata dall’Ufficio. «Siamo il vostro pronto soccorso», ha detto ai municipali Botta. 

BATTAGLIA PERSA 
E c’è chi dice che è una battaglia persa, o quasi. Prendi il delegato al verde del IX Municipio, Marco Antonini che ha visto giostre per bambini disabili appena montate, distrutte. Lui presenterà tre progetti di riqualificazione in via Sarcina a Vitinia, dove le radici degli alberi si sono mangiati un intero marciapiede, in via Eluisi a Spinaceto, e a Tor de’ Cenci. A Ostia si punta a far rinascere piazza Capelvenere ad Acilia. Ci sono gli arredi che sono tutti da sostituire. Nella periferia est, nel Municipio V proporranno progetti a Centocelle, da piazza Teofrasto a piazza Eratostene, al Pigneto. Il Municipio VII ha pensato subito al grande parcheggio di Anagnina. E c’è talmente tanto da fare, e pochi soldi a disposizione, tra sottopasso da pulire e le casupole montate all’ombra degli oleandri che gli altri due progetti sono ancora da definire. Bagno di realismo.

A Portuense chiederanno interventi di sfalcio e pulizia in via della Magliana, via Fermi e la ciclabile adiacente al Tevere. Se avanzano soldi? Una bella fototrappola (la telecamera per scovare chi conferisce male i rifiuti) a largo Collodi. Spesso sono zone dove in passato si è intervenuti ma che senza una cura costante ripiombano nel degrado. 
Per questo al Municipio III hanno inserito tra le prorità piazza Conca d’Oro e il Parco delle Valli o la sistemazione della scalinata di via Tremiti che porta da Montesacro a Conca d’Oro. Ma c’è pure via Val Padana dove c’è il giardino realizzato per i Mondiali del ‘90 che è sommerso dalla sporcizia. 

«Ci sono mancanze storiche del Servizio Giardini», ammettono dal Municipio. L’Ufficio Decoro non è altro che una compensazione, infatti, di un servizio che non c’è. Per la piazza del Quarticciolo si chiede semplicemente la sistemazione di cigli, marciapiedi, e un roseto. 

IN CENTRO
In centro tra le numerose segnalazioni arrivate si tenterà di dare una sistemata a tre aree. Perché il dossier in mano all’Ufficio Decoro non è che la punta di un iceberg di degrado che avanza da anni ormai. Si interverrà in piazza Pepe, serve riallestire e pulire la pavimentazione dell’area dove Ama tratta i rifiuti del mercato Esquilino, in piazza Puglie, in vista della pedonalizzazione di via Puglie con gli edifici martoriati dalle scritte, e poi a piazza Navona, anche qui arriva il degrado: le panchine di marmo sono letteralmente sbeccate come piatti vecchi. Non lontano, al Nomentano, sceglieranno la sistemazione delle aree del Parco del Castro Laurenziano. Sono esplicitamente «lavori di facile esecuzione», si è raccomandato Botta. Non si può far tutto. L’appalto durerà due mesi. A Roma nord Stefano Simonelli del Municipio XV ripresenterà gli stessi tre progetti ignorati, e richiesti un anno fa, dall’Ufficio Decoro. Cioè la pulizia e sistemazione della scalinata di via Ronciglione, la riconnessione tra piazza Antonio Basso e il parco della Rotonda a Cesano e la riqualificazione della fontana monumentale Labaro. 

Ma nonostante questo c’è chi punta a opere che alzano il tiro. Forse come protesta contro lavori che non si possono certo rifiutare ma che dovrebbero essere ordinaria amministrazione per un Dipartimento imponente come quello di Roma Capitale. A Ostiense punteranno sui parchi. Lavoretti semplici e veloci, è stato detto. Beh, tra le priorità c’è la rimozione di un tronco che sta nel parco Albani dal 2018. O la riqualificazione dell’ area verde di fronte alla metro Marconi, dove a terra c’è di tutto per via delle prostitute che hanno eletto quello slargo tra viale Marconi e via Savinio Servesi come loro sosta esclusiva per gli ingaggi. «Vorremmo un giardinetto», sogna l’assessore all’ambiente Michele Centorrino. Perché a Roma, l’occhio si abitua al degrado e si sognano giardinetti all’Ufficio Decoro. 

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