Covid, a Roma tamponi in una farmacia su due. Medici di base, via ai test rapidi

Roma, tamponi in una farmacia su due. Medici di base, via ai test rapidi
di Camilla Mozzetti
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Sabato 24 Ottobre 2020, 00:33

Da una parte organizzare la rete al fine di gestire meglio i flussi dall’altra incrementare l’offerta: sui tamponi - molecolari e rapidi - la Regione Lazio lancia una “tripletta” di soluzioni. Dalla prossima settimana gli oltre 300 medici di famiglia che hanno risposto alla “call” bandita dalla Pisana inizieranno a ricevere i kit per eseguire i test rapidi nei propri ambulatori mentre sarà possibile iniziare a prenotare l’appuntamento per i test nella maggior parte dei drive-in di Roma e dell’intero territorio regionale. Ma intanto le farmacie si organizzano per acquistare i tamponi rapidi che verranno messi a disposizione dell’utenza a pagamento, ma secondo prezzi bloccati per evitare speculazioni proprio come accaduto nei laboratori privati. Sarà sempre la Regione a vigilare sul rispetto delle regole. 

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A DOMICILIO

Arrivano la prossima settimana i test rapidi negli studi dei medici di famiglia. «Siamo pronti ad accelerare ogni possibile procedura per venire incontro alle esigenze dei pazienti - sottolinea con forza Pier Luigi Bartoletti, alla testa dei medici di base della Capitale - siamo anche disposti a raggiungere gli utenti nelle proprie case nel caso in cui abbiano una sintomatologia febbrile alta e preoccupante».

In questo caso, il test rapido è gratis per il mutuato. I contagi intanto continuano a salire, la preoccupazione cresce e così anche la corsa ad accaparrarsi un test dal medico di base oppure a pagamento in farmacia.

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PREZZI BLOCCATI


Saranno almeno 400 le farmacie che entro fine mese saranno pronte a fare i test rapidi. Lo scenario epidemico ha spinto il ministero della Salute e la Regione ad accelerare il coinvolgimento delle farmacie nei test antigenici così come sta già avvenendo a Trento. Emilio Croce, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma, assicura: «Su 912 farmacie la maggior parte sarà disposta a fare il test rapido». L’assessore alla sanità della Regione Alessio D’Amato ha precisato che «sono in corso in queste ore gli approfondimenti tecnici per consentire il servizio in piena sicurezza e la trasmissione dei flussi informativi nelle banche dati delle Asl».

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Intanto, la sindaca Virginia Raggi in una lettera inviata al Commissario Straordinario Arcuri, al ministro della Salute Speranza e alla Regione ha proposto di sottoporre a test salivari rapidi studenti, insegnanti, dipendenti della Pubblica Amministrazione di Roma Capitale e delle partecipate come Ama e Atac. Dalla Regione però fanno sapere che «i test salivari nelle scuole già si fanno ma sono ancora in via sperimentale».

Restano infine incessanti le richieste di prenotazione online ai drive-in. Gli operatori al Santa Maria della Pietà, all’Ex Presidio Forlanini, al Centro Carni Palmiro Togliatti e all’IRCCS Santa Lucia hanno lavorato ininterrottamente: richieste ogni due secondi, in totale hanno accolto 1.700 persone al giorno. Enrico De Rosa, direttore dell’Unità Operativa del Servizio di Igiene Sanità Pubblica (Sisp) presso la Asl Roma 1 ha detto che «al Santa Maria della Pietà tutti i posti disponibili sono stati occupati». Da lunedì in altri sei drive-in sarà possibile prenotare (dalla Casa della Salute Labaro, a Ponte Mammolo fino a Casal Bernocchi). Da mercoledì invece si potrà prenotare al San Camillo per i bambini da 0 a 16 anni.

 

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