Da una parte organizzare la rete al fine di gestire meglio i flussi dall’altra incrementare l’offerta: sui tamponi - molecolari e rapidi - la Regione Lazio lancia una “tripletta” di soluzioni. Dalla prossima settimana gli oltre 300 medici di famiglia che hanno risposto alla “call” bandita dalla Pisana inizieranno a ricevere i kit per eseguire i test rapidi nei propri ambulatori mentre sarà possibile iniziare a prenotare l’appuntamento per i test nella maggior parte dei drive-in di Roma e dell’intero territorio regionale. Ma intanto le farmacie si organizzano per acquistare i tamponi rapidi che verranno messi a disposizione dell’utenza a pagamento, ma secondo prezzi bloccati per evitare speculazioni proprio come accaduto nei laboratori privati. Sarà sempre la Regione a vigilare sul rispetto delle regole.
Coronavirus, presto il test rapido anche dal medico di famiglia
A DOMICILIO
Arrivano la prossima settimana i test rapidi negli studi dei medici di famiglia. «Siamo pronti ad accelerare ogni possibile procedura per venire incontro alle esigenze dei pazienti - sottolinea con forza Pier Luigi Bartoletti, alla testa dei medici di base della Capitale - siamo anche disposti a raggiungere gli utenti nelle proprie case nel caso in cui abbiano una sintomatologia febbrile alta e preoccupante».
PREZZI BLOCCATI
Saranno almeno 400 le farmacie che entro fine mese saranno pronte a fare i test rapidi. Lo scenario epidemico ha spinto il ministero della Salute e la Regione ad accelerare il coinvolgimento delle farmacie nei test antigenici così come sta già avvenendo a Trento. Emilio Croce, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma, assicura: «Su 912 farmacie la maggior parte sarà disposta a fare il test rapido». L’assessore alla sanità della Regione Alessio D’Amato ha precisato che «sono in corso in queste ore gli approfondimenti tecnici per consentire il servizio in piena sicurezza e la trasmissione dei flussi informativi nelle banche dati delle Asl».
Covid, guida ai test rapidi a Roma: dove farli e quanto costano
Intanto, la sindaca Virginia Raggi in una lettera inviata al Commissario Straordinario Arcuri, al ministro della Salute Speranza e alla Regione ha proposto di sottoporre a test salivari rapidi studenti, insegnanti, dipendenti della Pubblica Amministrazione di Roma Capitale e delle partecipate come Ama e Atac. Dalla Regione però fanno sapere che «i test salivari nelle scuole già si fanno ma sono ancora in via sperimentale».
Restano infine incessanti le richieste di prenotazione online ai drive-in. Gli operatori al Santa Maria della Pietà, all’Ex Presidio Forlanini, al Centro Carni Palmiro Togliatti e all’IRCCS Santa Lucia hanno lavorato ininterrottamente: richieste ogni due secondi, in totale hanno accolto 1.700 persone al giorno. Enrico De Rosa, direttore dell’Unità Operativa del Servizio di Igiene Sanità Pubblica (Sisp) presso la Asl Roma 1 ha detto che «al Santa Maria della Pietà tutti i posti disponibili sono stati occupati». Da lunedì in altri sei drive-in sarà possibile prenotare (dalla Casa della Salute Labaro, a Ponte Mammolo fino a Casal Bernocchi). Da mercoledì invece si potrà prenotare al San Camillo per i bambini da 0 a 16 anni.