Rapporto Bankitalia: Pil del Lazio in crescita spinto dalle costruzioni

Rapporto Bankitalia: Pil del Lazio in crescita spinto dalle costruzioni
di Giampiero Valenza
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Martedì 14 Giugno 2022, 06:56

Il Prodotto interno lordo del Lazio cresce, spinto nel 2021 per buona parte dal settore delle costruzioni. L'effetto traino è causato da incentivi fiscali, mercato immobiliare e investimenti pubblici. Dunque, il mattone che da sempre è considerato un investimento sicuro, si conferma uno dei pilastri. A dirlo è il rapporto annuale sulle economie regionali della Banca d'Italia, che fotografa come nel 2021 il Pil del Lazio sia cresciuto del 6,3%, a fronte di un 6,6% nazionale. Nel primo trimestre di quest'anno, nelle regioni del Centro, il Pil è invece è aumentato del 5,7% (6,2 a livello italiano). Con la crisi sanitaria, il Pil del Lazio si era ridotto dell'8,4% (-8,9 in Italia) e questo livello del 2019 non è stato ancora recuperato. I costi delle imprese sono in aumento del 4,2% per i rincari di energia e beni intermedi importati. La regione è in ritardo sull'energia rinnovabile: solo il 9% è quella prodotta in modo green, mentre in Italia è il doppio. In aumento le esportazioni di beni (11,5%) e di servizi (12,8%). Molto positivo l'export di mezzi di trasporto (+24,1%) e di prodotti di metallo (+51,9%), mentre è in calo quello di chimica e farmaceutica. Sono invece trascurabili le esportazioni verso la Russia e l'Ucraina (circa l'1%). Questo valore, secondo Banca d'Italia, testimonia come il conflitto non influenzerebbe più di tanto l'economia della regione.

I dati

Le compravendite delle abitazioni sono tornate al livello del 2007, raggiungendo una quota del +35%. Il settore, secondo gli analisti di Banca d'Italia, è stato trainato dagli incentivi fiscali, dagli investimenti pubblici e dalla ripresa del mercato immobiliare. Nel 2021 il flusso dei turisti italiani è in recupero (+25,1% le presenze), ma gli stranieri sono risultati ancora in calo (-29,7%). Nel bimestre marzo-aprile 2022, invece, si è registrato un boom, ma con livelli ancora lontani rispetto a quelli del 2019 (+38% italiani, +66% stranieri). Dopo il calo del 2020, l'occupazione nel 2021 è cresciuta dello 0,3%. Un dato che, comunque, è inferiore rispetto allo 0,8% nazionale. Un divario, quello rispetto al 2019, che dunque ancora non è stato recuperato. Nel 2021 l'occupazione ha avuto un «ristagno» nei servizi (-0,1%), mentre nel comparto del commercio, degli alberghi e della ristorazione è ancora diminuita (-1,8%). Cresce, però, quella femminile e dei più giovani. E aumenta l'occupazione dipendente (1,2%), soprattutto a tempo determinato. Quella autonoma, invece, è ancora in calo (-3,1%). Lo studio di Banca d'Italia fa emergere l'aumento dei consumi (+6,4%). Il 5,4% delle famiglie ha beneficiato o del Reddito o della Pensione di cittadinanza.
La ricchezza media pro-capite è superiore alla media nazionale del 17%, ma in netta riduzione dal 2010.

L'accumulo di liquidità delle famiglie è proseguito con ritmi solo di poco inferiori a quelli dello scorso anno. E, nel frattempo, sono aumentati i prestiti delle famiglie (+4,3%), crescono soprattutto quelli per acquistare autoveicoli. I mutui, invece, segnano un aumento maggiore: +4,7%. Il dossier di Banca d'Italia analizza anche la produzione di rifiuti a Roma, che nel 2020 è pari a 549 kg per abitante.

Il caso rifiuti

La produzione di immondizia è risultata più elevata rispetto agli altri due comuni più popolosi d'Italia (Milano e Napoli) e della media italiana (488 kg). Particolarmente critica anche la situazione degli impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti: nel Lazio ne sono stati contati 37 (20 nel territorio metropolitano romano), contro i 117 nell'area metropolitana milanese.

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