L’ennesimo pino è crollato in strada giovedì nel tardo pomeriggio, ma nella nottata successiva e ieri su Corso Trieste hanno continuato a cadere i rami degli alberi appesantiti in questi giorni non solo dalla pioggia battente ma dagli storni che, quest’inverno, hanno scelto il quartiere di Roma nord e i limitrofi (vedi Viale Libia) per sostare durante la loro migrazione. Motivo per cui ieri le pattuglie dei vigili urbani, per consentire di rimuovere anche ciò che era rimasto dell’albero venuto giù, sono state costrette a sbarrare il passaggio su una delle corsie della strada a doppio senso di marcia, da piazza Istria fino al liceo Giulio Cesare. L’interruzione è proseguita fino alle sette del pomeriggio e per tutto il giorno, nel quadrante, la circolazione è andata in tilt.
GLI STORNI
Troppo pericoloso per le auto e i pedoni passare sotto le alberature, mantenute off-limits da una bordatura con il nastro giallo. «In questi ultimi giorni - spiega il portiere di un condominio che affaccia sulla piazza - migliaia di uccelli si sono posati sulle chiome dei pini che già nei mesi scorsi avevano dato segni di cedimento. Per non parlare del guano a terra che rende viscidi i marciapiedi rendendoli delle trappole micidiali soprattutto per gli anziani che rischiano di scivolare e farsi male seriamente».
L’assessore all’Ambiente del II Municipio, Rino Fabiano, questa volta è categorico: «Il problema va affrontato una volta per tutte e il viale va ridisegnato e riprogettato, pensando sì a tutelare gli alberi o alcuni di loro per quello che è possibile, ma mettendo in primo piano la sicurezza dei cittadini.
INSTABILITÀ
Alcuni dei pini marittimi di Corso Trieste hanno novant’anni di età, qualcuno ha addirittura superato il secolo di vita. «Questo tipo di alberi, i pini - afferma un tecnico dell’Ufficio Giardini del Campidoglio - sono tra i più temibili perché anche se sani nel fusto potrebbero avere problemi alle radici che cercano ossigeno in superficie». L’asfalto e alcune opere urbanistiche minano la loro stabilità. «In occasione dei Mondiali del ‘90 - continua ancora l’assessore Fabiano - furono fatti dei lavori che hanno contribuito a togliere spazio al naturale ancoraggio delle radici. Corso Trieste non è una via qualunque, ma è un asse viario trafficatissimo che collega quartieri popolosi come il Nomentano e i Parioli. Vi sono locali, molti negozi e licei. È urgente un piano ad hoc».